Processo Borsellino quater, depone Antimafia Duemila

di Giorgio Bongiovanni – 23 aprile 2013 Che fine ha fatto l’agenda rossa di Paolo Borsellino? Chi l’ha fatta sparire? Perchè? Sono queste alcune delle domande che restano senza risposta a seguito di quell’attentato in cui morì il giudice palermitano insieme agli agenti della sua scorta il 19 luglio 1992. E del cosiddetto “filone dell’agenda rossa” si è parlato questo […]

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Democrazia diretta. Perché il sogno di Grillo è irrealizzabile

Beppe Grillo vorrebbe abrogare l’articolo 67 della Costituzione che così recita: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato». Capisco le preoccupazioni del leader di 5Stelle non solo alla luce dei recenti casi (Scilipoti, Razzi, De Gregorio) ma dell’inveterato malcostume dei partiti di far scorribande in campo altrui. Un campione di queste razzie era Clemente Mastella che però aveva perlomeno l’onesta impudicizia di ammetterle e una volta che Cossiga lo rimproverava per una di queste campagne-acquisti rispose candidamente: «Non capisco perché quando faccio queste cose per il mio partito sono mascalzonate, mentre quando le facevo per Cossiga andavano bene»

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“Nell'agenda rossa la trattativa che ha ucciso Paolo”

Rappresenta la scomparsa degli ultimi 57 giorni di indagini di Paolo. Che sono un punto cruciale della strage di via d’Amelio. Quello che Paolo aveva annotato in quell’agenda racchiude l’infame trattativa tra pezzi dello Stato e l’antistato e sono fermamente convinto che questa maledetta trattativa abbia determinato l’assassinio di mio fratello. Ritengo inoltre che il silenzio che per vent’anni è stato tenuto su questo patto tra Stato e mafia si basi sui ricatti legati a quell’agenda rossa.

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