UNA CONFINDUSTRIA DI ASSASSINI E STRAGISTI

E’ inutile girare intorno alle questioni, con espressioni ipocrite, eleganti perifrasi o distinguo pelosi, quando sono chiare ed inequivocabili.

Ci sono situazioni in cui è inutilizzabile, come schermo, anche il “politicamente corretto”, e questo è esattamente il caso degli applausi tributati da una platea di confindustria [che da questo momento in poi scriverò, per disprezzo, con l’iniziale minuscola] all’amministratore delegato di Thyssenkrupp, Espenhahn, un assassino condannato a 16 anni e 6 mesi per omicidio volontario, in seguito alla morte di sette operai nello stabilimento di Torino il 7 dicembre del 2007.

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Thyssen, il pool guidato da Guariniello rischia di sparire: “Serve deroga a legge”

Hanno cambiato la storia della giurisprudenza nell’ambito delle morti sul lavoro, eppure “alla fine dell’anno il nostro ‘gruppo sicurezza sul lavoro’ perderà sei magistrati su nove, il che significa perdere le professionalità che hanno portato a questo risultato”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, a capo del gruppo specializzato “Sicurezza del lavoro e tutela del consumatore”, dopo la sentenza del processo ThyssenKrupp.

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E la scuola va in tribunale. Tutte le cause e i ricorsi al ministero dell’Istruzione

Ricordate le 3i (Internet, Inglese, Impresa), mix di neoliberismo e annunci d’effetto, inizio del declino della scuola? Sostituitele con tante T. T sta per Tribunali, fonte di dispiaceri per il nostro ministro. Gli “incidenti di percorso” dell’”Epocale Riforma” iniziano dagli ATA. Il Tar Lazio, su richiesta di Snals-Confsal, ha messo in discussione l’articolo 64 del D.L. 112/2008, (l. 133/2008 – 135mila posti di lavoro in meno a scuola), che riduce del 17% amministrativi tecnici e ausiliari: la norma risulta “ispirata a mere esigenze di cassa”. Altro che “razionalizzazione e semplificazione”. Un giudice di Genova ha attribuito un ampio risarcimento a 15 precari senza posto di lavoro, dopo che la Consulta aveva dichiarato a febbraio incostituzionale l’inserimento “in coda” nelle graduatorie.

E così il Codacons ha promosso la più ampia class action pubblica italiana; docenti della scuola e universitari a contratto rivendicano i propri diritti e hanno diffidato i ministri di Istruzione e Pubblica Amministrazione: sono 40mila precari che chiedono stabilizzazione e 30mila euro ciascuno di risarcimento. Ancora Codacons, ancora class action, stavolta sulle aule-pollaio, zeppe di studenti, in condizioni che violano i limiti di legge: in gennaio il Tar Lazio ha accolto l’istanza contro il MIUR. Il

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