“Nell'agenda rossa la trattativa che ha ucciso Paolo”

Rappresenta la scomparsa degli ultimi 57 giorni di indagini di Paolo. Che sono un punto cruciale della strage di via d’Amelio. Quello che Paolo aveva annotato in quell’agenda racchiude l’infame trattativa tra pezzi dello Stato e l’antistato e sono fermamente convinto che questa maledetta trattativa abbia determinato l’assassinio di mio fratello. Ritengo inoltre che il silenzio che per vent’anni è stato tenuto su questo patto tra Stato e mafia si basi sui ricatti legati a quell’agenda rossa.

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TRATTATIVA MAFIA – STATO

C’è un altro episodio indecoroso da aggiungersi a quelli già pietosi che hanno offerto i vari uomini di “stato” sfilati davanti ai magistrati di Caltanissetta impegnati nella ricerca della verità sulla morte di Paolo Borsellino e dei suoi angeli custodi.

Tra le pagine della richiesta e poi dell’ordinanza di rinvio a giudizio per il nuovo troncone del processo, nella sezione dedicata ai possibili moventi dell’accelerazione della strage ed in particolare all’individuazione di un traditore, i giudici hanno riportato gli interrogatori effettuati a Pino Arlacchi, parlamentare europeo e amico personale dei due magistrati uccisi e al prefetto De Gennaro, oggi capo del DIS (Dipartimento informazioni per la sicurezza), amico fraterno di Giovanni Falcone e amico di Paolo Borsellino.

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