Apertura all’Avana ma non a Caracas

Geraldina Colotti E’ arri­vata l’ora della nostra seconda e defi­ni­tiva indi­pen­denza. I nostri popoli non accet­te­ranno più la tutela, l’ingerenza, né l’intervento esterno». Così, al set­timo ver­tice delle Ame­ri­che, che si è con­cluso ieri a Panama, il pre­si­dente ecua­do­riano Rafael Cor­rea ha sin­te­tiz­zato lo spi­rito che ha ani­mato il summit. Tutti i paesi, tranne Canada e Usa hanno respinto le san­zioni impo­ste dagli Usa al Vene­zuela […]

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Un Venezuela aggredito, la faccia più importante della medaglia

Buongiorno sig. Chiesa,

sono Lorena Franceschini. Sono italo venezuelana. Ho seguito i suoi interventi sul Venezuela e fatto alcuni commenti in merito. Rispetto le sue idee, ma le chiedo il favore, per dovere di informazione, di presentare anche l’altra parte della questione Venezuela. È vero che lei sta mettendo l’accento sul pronunciamento degli Stati Uniti, ma se lei non presenta ai lettori il perché si è arrivati a questo non possono farsi un’idea su cosa sta accadendo nel paese.

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"Snowden potrebbe mettere in ginocchio gli USA"

L’ex collaboratore della NSA, oggi informatore-dissidente, Edward Snowden, possiede informazioni pericolose che potrebbero portare all’«incubo peggiore» dell’America, qualora fossero rivelate, secondo il giornalista che per primo ha pubblicato i documenti fatti trapelare da Snowden.

«Snowden ha informazioni sufficienti per causare più danni al governo degli Stati Uniti in un solo minuto di chiunque altro ne abbia mai fatti nella storia degli Stati Uniti», ha rivelato Glenn Greenwald – il giornalista del Guardian responsabile della pubblicazione di alcune delle prime indiscrezioni di Snowden – rivolgendosi al quotidiano argentino La Nación.

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