Il Consiglio Ue: ridurre le emissioni delle auto del 35%. L’Europarlamento aveva chiesto il 40%

Case automobilistiche contrarie, il ministro Costa favorevole

Il Consiglio dei  ministri europei ha approvato la sua posizione (orientamento generale) su un regolamento che definisce norme più rigorose sulle emissioni di CO2 per le auto e i veicoli commerciali leggeri nuovi. Secondo il Consiglio, l’accordo «E’ un ulteriore passo avanti verso una nuova normativa in materia di emissioni di CO2. Mette l’industria automobilistica europea sulla buona strada per costruire autovetture più pulite, investire maggiormente nell’innovazione e comunicare dati più affidabili sulle emissioni. Entro il 2030 le autovetture nuove emetteranno in media il 35% in meno di CO2 rispetto agli attuali limiti sulle emissioni. Si tratta di un solido punto di partenza per i negoziati con il Parlamento europeo». L’Austria ha la presidenza di turnio dell’Unione europea e Elisabeth Köstinger, ministra federale austriaca della sostenibilità e del turismo, ha detto che l’orientamento generale approvato «significa che la presidenza austriaca dispone del mandato per avviare i negoziati con il Parlamento europeo». E proprio l’europarlamento aveva chiesto al Consiglio dei ministri europeo di fare di più: ridurre del 20% le emissioni entro il 2025 e del 40% entro il 2030 e che «il 35% delle auto nuove vendute a partire dal 2030 siano elettriche o ibride».

Secondo l’accordo approvato in Lussemburgo, «Le emissioni medie di CO2 delle autovetture nuove immatricolate nell’UE dovranno essere ridotte del 15% nel 2025 e del 35% nel 2030 rispetto ai limiti di emissione validi nel 2021. Per i furgoni il Consiglio conferma gli obiettivi proposti dalla Commissione europea: 15% nel 2025 e 30% nel 2030. Si tratta di obiettivi per l’intero parco veicoli dell’Ue. L’impegno di riduzione delle emissioni sarà distribuito tra i costruttori sulla base della massa media del loro parco automobilistico».

Il Consiglio Ue si è accordato per adattare la proposta al ribasso avanzata della Commissione europea su «un meccanismo di incentivi per i veicoli a basse e a zero emissioni come le automobili completamente elettriche o i veicoli ibridi ricaricabili per quanto concerne le autovetture. Il parametro di riferimento per le autovetture per il 2030 è stato aumentato al 35%».

Alla vigilia del vertice dei ministri europei, rispondendo a una richiesta di Legambiente, il nostro ministro dell’ambiente, aveva detto: «Cercheremo  di alzare il più possibile la percentuale di riduzione delle emissioni. È una sfida importantissima che ci riguarda tutti, perché l’aria che respiriamo riguarda ognuno di noi e la salute nostra e del Pianeta».

Costa aveva avvertito che «I Paesi europei non sono affatto coesi: c’è un blocco che vuole mantenere la proposta della Commissione, una percentuale di riduzione del 30% al 2030, chi appoggia quella del Parlamento europeo, 40% nel 2030. L’Italia si attesta tra le posizioni più ambiziose, ed è importantissimo che oggi da questa sala esca un accordo. Ci è offerta l’opportunità per un vero cambio di paradigma e per avviare la rivoluzione tecnologica ormai necessaria per trasformare la nostra industria e la nostra economia.  Questo regolamento è un’occasione per coniugare le politiche per la riduzione delle emissioni con quelle volte a migliorare la qualità dell’aria e salvaguardare la salute dei nostri cittadini. Abbiamo letto tutti cosa hanno scritto gli scienziati dell’Ipcc nell’aggiornamento del rapporto chiesto dall’Accordo di Parigi. Quel mezzo grado tra 1.5 e 2 gradi può fare la differenza tra far sparire o no un ecositema, tra far estinguere o no una specie animale, tra veder sommergere o no le nostre coste. Piogge torrenziali, grande siccità, estati sempre più calde, le risorse idriche a rischio: non sono ipotesi lontane, è quanto potrà accadere anche nelle nostre città. Ogni Paese rappresentato in questa sala ha una grande responsabilità oggi. E noi, come Paese Italia, ce la metteremo tutta».

Il Consiglio ha anche deciso di «introdurre una migliore ponderazione dei veicoli a basse emissioni nel meccanismo di incentivi ZLEV» e ha approvato un incentivo specifico «affinché i costruttori vendano automobili a basse e a zero emissioni nei mercati caratterizzati da una bassa penetrazione di tali veicoli. In termini concreti vi è una ponderazione più favorevole per le autovetture di nuova immatricolazione negli Stati membri in cui la quota di veicoli a basse e a zero emissioni è inferiore al 60% della media Ue».

Per quanto riguarda i furgoni il Consiglio ha  lasciato invariata la proposta della Commissione.

Nella nota finale del Consiglio si legge che  «Ai sensi delle nuove norme i costruttori di automobili dovranno comunicare dati più solidi e più rappresentativi sulle emissioni di autovetture e furgoni. Il Consiglio ha deciso di rafforzare le disposizioni obbligando i costruttori a comunicare i valori misurati, invece di quelli dichiarati. Il calcolo degli obiettivi si baserà quindi sui valori WLTP misurati».

La Worldwide Harmonised Light Vehicles Test Procedure (WLTP) è una procedura di prova migliorata che fornisce valori delle emissioni di CO2 e del consumo di carburante che dovrebbero rispecchiare meglio le condizioni reali rispetto ai valori ottenuti con la procedura di prova usata in precedenza, il New European Drive Cycle  (NEDC). In seguito al dieselgate, la WLTP è diventata obbligatoria per tutti i nuovi modelli di auto a partire dal settembre 2017,i e per tutte le nuove auto a partire dal settembre 2018.

L’accordo approvato «Consente al Consiglio di avviare i negoziati con il Parlamento europeo, che ha adottato la sua posizione il 3 ottobre 2018 – si legge nella nota finale – I negoziati tra i colegislatori cominceranno immediatamente: la prima riunione del trilogo è prevista per il 10 ottobre. L’obiettivo generale della proposta è contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’accordo di Parigi e al raggiungimento a livello UE dell’obiettivo di riduzione del 30% entro il 2030 rispetto al 2005 nel settore non coperto dal sistema di scambio di quote di emissione (ETS), stabilito dalla Commissione europea, che viene tradotto in obiettivi nazionali dal regolamento sulla condivisione degli sforzi.Le misure e gli obiettivi proposti si basano sul quadro di politica climatica ed per il 2030 e sulla strategia dell’Unione dell’energia, che punta a una riduzione delle emissioni dei trasporti e del consumo energetico. Il minore fabbisogno di combustibili fossili migliorerà anche la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nell’Ue e ridurrà la nostra dipendenza dalle importazioni di energia da paesi terzi».

Proposte che vanno incontro alle richieste degli ambientalisti e degli scienzia ma che sono stata accolte malissimo dalle case automobilistiche.

fonte: greenreport.it