Allarme nuove stragi: Riina, la Juve e la Sacra Corona Unita

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di Aaron Pettinari – 9 ottobre 2013
Totò Riina commentatore di calcio? Difficile da credere. E’ per questo motivo che quando il capomafia si è lasciato sfuggire alcune affermazioni criptiche rivolte ai familiari come “La Juve è una bomba” (frase che stona se detta da un tifoso milanista quale il capomafia ndr), che l’intelligence antimafia è entrata in azione per capire se dietro a tali parole vi possa essere un messaggio verso l’esterno. A parlarne per primo è oggi “Il Fatto Quotidiano” che mette in evidenza come, dal carcere di Opera in cui “Il Capo dei capi” è sottoposto a regime di 41-bis, continua a stringere alleanze con organizzazioni criminali come la Sacra Corona Unita.
Questi gli elementi raccolti dall’indagine partita dalla Procura di Caltanissetta quando al Palazzo di Giustizia di Palermo arrivò una una lettera anonima inviata il 26 marzo scorso da un “uomo d’onore”. In quella missiva si parlava di una ripresa delle attività di Cosa nostra e della nuova alleanza di Riina con la Sacra Corona Unita pugliese. Quindi venivano indicati progetti di attentati nei confronti dei pm di Palermo, impegnati nelle indagini sulla Trattativa Stato-mafia, autorizzati da “amici romani” del boss latitante Matteo Messina Denaro. Inoltre, secondo questo “nuovo Corvo”, Riina avrebbe approfittato dei colloqui con i propri familiari per far filtrare il messaggio all’esterno.

Così gli investigatori hanno iniziato ad analizzare tutte le videoregistrazioni degli ultimi mesi e ne sono emersi dei segmenti “anomali”. Oltre al riferimento alla Juventus in un dialogo con il figlio vengono inseriti anche altri due interventi in cui dice alla famiglia “State attenti” e “Difendetivi”. Inoltre i pm hanno scoperto che i soggetti con cui ha avuto modo di vedersi Riina durante i momenti di socialità risultano essere appartenenti alla Sacra Corona Unita.
Altra “coincidenza” vule che la primogenita del capomafia, Maria Concetta Riina, si sia trasferita a San Pancrazio Salentino e lo stesso starebbe pensando di fare Ninetta Bagarella, la moglie di “Totò u’ curto”. Se a ciò si aggiunge che nei mesi scorsi la Procura di Lecce ha sequestrato armi pesanti e un grosso quantitativo di tritolo proveniente dalla ex Jugoslavia ecco che la situazione si fa ancora più allarmante.

tratto da:antimafiaduemila.com