La criminalità nel mirino dell'Europa, Sonia Alfano presidente della Commissione Antimafia

di Aaron Pettinari – 19 aprile 2012
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L’Europa è pronta a fare passi avanti importanti nel contrasto alle mafie e al crimine organizzato. Già lo scorso 14 marzo si era raggiunto il primo risultato storico con l’istituzione della Commissione Europea Antimafia (CRIM), ottenuto con un lavoro di squadra in particolare tra Sonia Alfano e degli altri eurodeputati siciliani, Rita Borsellino e Rosario Crocetta.

Ieri quest’organo si è costituito ufficialmente a Strasburgo e sarà presieduto dalla stessa Alfano. Assieme a lei i vicepresidenti, Rosario Crocetta (Pd),  il verde portoghese Tavares, il conservatore britannico Kirkhope ed il danese della Sinistra unita Soendergaard e il relatore Salvatore Iacolino (Pdl) ed altri 45 membri che avranno un mandato molto breve, di un anno, rinnovabile per una sola volta. La Commissione si occuperà di rafforzare la cooperazione tra tutti gli organi che, a livello nazionale, europeo e internazionale, sono impegnati nella lotta al crimine organizzato. L’obiettivo è quello di predisporre un piano di contrasto a livello europeo, con la previsione di un testo unico antimafia, che permetta in tutti i paesi dell’Unione europea di punire la partecipazione ad organizzazioni mafiose, di aggredire i patrimoni criminali e di contrastare efficacemente i fenomeni corruttivi e il riciclaggio di denaro, compreso quello attraverso il sistema finanziario.
Sarà un anno di grande impegno per Sonia Alfano, eletta in Italia come indipendente nell’Italia dei Valori, impegnata sul versante del contrasto alle mafie e figlia di Beppe, il giornalista ucciso dal Cosa nostra a Barcellona Pozzo di Gotto l’8 gennaio 1993.
“Arrivare nel Parlamento europeo tre anni fa e cominciare a parlare di mafia non è stato facile – ha detto oggi durante la prima conferenza stampa – i colleghi erano convinti che fosse un problema solo italiano. Ma la determinazione del mio gruppo, l’Alde, e del presidente, Guy Verhofstadt, ha reso possibile questo traguardo”. “Sarà – ha spiegato Alfano – una commissione molto attiva. Già nella prima riunione, che si svolgerà molto presto (probabilmente attorno al 10 maggio ndr), presenterò la mia prima proposta: organismi europei e internazionali come la Commissione europea, Europol, Interpol, Eurojust, la Corte dei conti europea, l’Unodc, che si occupano di contrasto al crimine organizzato, dovranno essere osservatori permanenti della Commissione antimafia che presiedo. Il loro contributo sarà indispensabile per giungere tutti insieme all’obiettivo finale di consegnare all’Ue un testo unico antimafia. I 27 Paesi membri devono parlare la stessa lingua giuridico-investigativa”. Quindi ha continuato: “Ascolteremo le autorità giudiziarie di tutti i paesi per armonizzare i vari ordinamenti. Il contrasto al crimine organizzato a livello europeo cambierà. L’applicazione del 416 bis, il ricorso al 41 bis, la confisca dei beni e il loro riutilizzo per scopi sociali, dovranno diventare realtà e regola anche in Europa. Non vogliamo sostituirci a nessuno, ma consegnare gli strumenti necessari per aggredire le mafie e le reti dei fiancheggiatori, dei colletti bianchi. La corruzione, strumento che consente alle mafie di infiltrarsi e contaminare le istituzioni, ogni anno costa all’Ue 120 mld, di cui la metà solo in Italia”. “Noi italiani siamo sempre stati accusati di esportare in Europa il peggio – ha poi concluso -. Ma l’Italia ha la migliore legislazione al mondo in materia di criminalità. Per una volta, quindi, esporterà le migliori competenze e professionalità. Questo è solo un punto di partenza”.
Il compito della Commissione è quindi già definito ed avrà un anno di tempo per investigare sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, nella pubblica amministrazione e nella finanza Europea individuando le misure per combatterla.
Fornire le linee guida all’Unione Europea, che poi dovrà legiferare per dare un indirizzo unico al contrasto, è un passaggio fondamentale. Una necessità che era stata avanzata anche dal procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato: “E’ indispensabile che negli stati europei venga introdotto in reato di intestazione fittizia di beni a terzi. E’ impressionante quello che sta succedendo in Germania: proliferano decine di società intestate a cittadini tedeschi i quali si prestano dietro compenso di denaro a fare da prestanome a mafiosi che così nascondono i loro beni. Va istituita la procura europea antimafia. La centralizzazione delle indagini, con un organismo unico che senza limiti spaziali può condurre investigazioni in tutto il territorio europeo per poi portare i rei di fronte ai tribunali nazionali sulla base di reati che vengono stabiliti con norme del Parlamento Europeo”. Ma prima di legiferare sarà necessario far fronte alla mancanza di “cultura” nella lotta alla criminalità organizzata e per questo tra le idee avanzate dalla Alfano vi è anche quella di convocare delle audizioni mirate con esperti e magistrati per far capire ai parlamentari la reale dimensione della problematica Mafia.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente dell´ALDE, Guy Verhofstadt: “Se il crimine organizzato è un problema europeo, serve un approccio europeo. L’Italia può insegnare molto da questo punto di vista, ma è necessario lavorare in maniera equilibrata, in modo da difendere la libertà individuale dei singoli cittadini. Sarà un’impresa piuttosto difficile, ma sono sicuro che Sonia riuscirà a portarla a termine”.

Fonte:Antimafiaduemila