Brucio, dunque esisto. Muoia la valle di Susa, Italia minore

Duemila ettari in fiamme, case distrutte, centinaia di persone evacuate. E la gigantesca nube di fumo che invade le strade di Torino, la città che “riscopre” la sua minacciosa contiguità geografica con la valle di Susa, il territorio considerato ostile perché da vent’anni in rivolta contro la grande opera più inutile d’Europa, la linea Tav Torino-Lione. Un caso più unico […]

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Val di Susa: verso il 23 marzo

Tra repressioni, azioni di disturbo contro il cantiere, manifestazioni pacifiche e risultati elettorali, qual è la situazione attuale della lotta NoTav in Val di Susa, anche alla luce del corteo di sabato prossimo? Quali gli obiettivi che si pone l’iniziativa del 23 marzo?

Abbiamo indetto questo corteo due mesi fa, con l’intento di manifestare subito dopo le elezioni in modo da dire a qualsiasi governo in carica: saremo il vostro problema, ancora una volta. Nel frattempo, chiaramente, non si è mai fermata l’attività di disturbo del cantiere e di continuo allargamento del consenso alla nostra lotta. Abbiamo, in questi due mesi, fatto assemblee in ogni paese per confrontarci tra di noi sul presente e immaginarci il futuro. Un percorso tutto interno alle caratteristiche del movimento notav, che ancora una volta ci ha dato la consapevolezza di andare avanti con entusiasmo tenendo bene a mente l’obiettivo: vincere!

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