Chi ha costretto suo padre a uccidere Falcone e Borsellino?

Caro sig. Giuseppe Salvatore Riina,
comprendo il sentimento di un figlio verso il proprio padre e su quello non ho nulla da dire, ma perché vuole ingannare i cittadini italiani come me attraverso le sue dichiarazioni riportate oggi dalla stampa nazionale?
Ricordo bene le intercettazioni ambientali del 2001 quando lei e Salvatore Cusimano passavate in macchina a Capaci in prossimità del punto esatto della strage. E ricordo come dalle sue parole si evinceva la sua consapevolezza che suo padre era stato costretto a uccidere Falcone e Borsellino.

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Pino Arlacchi: trattativa sì, trattativa no

In attesa che il gip designato Pier Giorgio Morosini si documenti sull’enorme mole di faldoni (120) che costituiscono l’ossatura della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Palermo per il processo ormai noto come “la trattativa tra mafia e stato” mi permetto di suggerire alcune riflessioni in libertà.
Secondo la più recente ipotesi della Procura la trattativa sarebbe da datare subito dopo l’omicidio di Salvo Lima quando una volta resisi conto che Cosa Nostra faceva sul serio i politici nella lista nera di Riina corsero ai ripari.

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La Mafia e l'Ilva

Cosa c’entra la mafia con l’Ilva?
Cosa c’entra Totò Riina con l’ing. Riva?
C’entra, c’entra.
L’Ilva oggi nell’occhio del ciclone per il provvedimento del Gip è stata fondata nel 1905 e dopo diversi cambi di proprietà tra pubblico e privato è stata acquisita nel 1995, nel suo polo siderurgico più significativo, quello di Taranto, dal gruppo Riva.

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