2011: per l’Italia è l’anno del debito

Negli ultimi due mesi del 2010 è stato chiaro a tutti che le parole vuote pronunciate nei vertici dei capi di Stato non avrebbero fermato il collasso dei debiti pubblici di Grecia, Irlanda, Portogallo e a seguire Spagna ed Italia. Di fronte a governi che continuano a indebitarsi, la speculazione ha uno strumento formidabile per deprimere i prezzi delle obbligazioni: non occorre vendere, basta non comprare. Strategia che viene facilitata quando tutti i ministri delle finanze europei, incredibilmente all’unanimità, approvano un documento proposto dalla Germania nel quale si sancisce che a partire dal 2013 i detentori dei titoli di Stato saranno chiamati a contribuire nei casi di ristrutturazione del debito.
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