Trattativa, nuovi indizi sulla cattura di Riina
La lettera anonima recapitata lo scorso settembre al pm Di Matteo, il sostituto procuratore che sta indagando sulla trattativa Stato-mafia, ha aperto degli scenari davvero inquietanti non solo sull’indagine ma anche su capitoli del passato come la cattura di Totà Riina.
L’anonimo infatti rivela che “Il covo del latitante fu subito perquisito e l’archivio del capomafia venne inizialmente nascosto in una caserma dei carabinieri”. “Si tratta di carte scabrose” aggiunge nella lettera, quindi indica anche una stanza di una caserma in cui queste sarebbero state nascoste anche se “lì le carte sono rimaste poco, poi sono state portate via”. Gli investigatori stanno cercando riscontri a questi nuovi dettagli