Minacce a Di Matteo: le associazioni si appellano al Parlamento Europeo

Spett.le On. Sonia Alfano, presidente Commissione Antimafia Europea

L’associazione Vigliena e il Centro Studi Paolo Giaccone nelle persone del direttivo e dei soci, a seguito delle minacce giunte ai pm di Palermo e Caltanissetta con specifica riguardante il dott. Nino Di Matteo, chiedono all’On Sonia Alfano in quanto Presidente della Commissione Antimafia Europea e presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, di rappresentare al parlamento europeo la gravità dei recentissimi fatti che di seguito riportiamo e di cui purtroppo anche i media nazionali non dato il peso dovuto.

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Processo Mori-Obinu, al via la requisitoria del pm: “Nessuna ragione di Stato può giustificare la loro impunità”

Palermo. “Le imputazioni di favoreggiamento aggravato mosse agli odierni imputati, incrociano inevitabilmente, e ne costituiscono un segmento fondamentale, la più complessa storia dei rapporti tra lo Stato e la mafia nel cruciale ventennio degli anni ’80 e ’90. Quelle condotte solo in tale contesto più generale potranno essere adeguatamente valutate. Una storia, quella del rapporto tra lo Stato e la mafia, nella quale (al di là dell’apparenza, al di là della facile retorica, degli inutili e spesso falsi e strumentali proclami di una politica in realtà in larga parte vergognosamente insensibile, anche al sangue di tanti servitori dello Stato) una parte delle istituzioni, anche in nome di una ritenuta ma inconfessabile e pertanto mai dichiarata ‘ragione di Stato’, ha cercato ed ottenuto il dialogo con l’organizzazione mafiosa nel convincimento, rivelatosi del tutto sciagurato, che quel dialogo, quella mediazione fossero utili ad arginare le manifestazioni più violente dell’agire mafioso e come tali destabilizzanti l’ordine pubblico. Questo è un processo drammatico in cui lo Stato processa se stesso ”.

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Processo Mori-Obinu: vita e morte di Luigi Ilardo

Palermo. “Quella di Ilardo è una storia unica ed eccezionale nella storia del nostro Paese”. Il pm Nino Di Matteo sintetizza così l’epopea del confidente di Michele Riccio, Luigi Ilardo, ucciso il 10 maggio 1996, poco prima di diventare a tutti gli effetti collaboratore di giustizia. Ed è partendo da quella storia che il processo Mori-Obinu ha mosso i passi più importanti. Nella sua requisitoria Di Matteo ricostruisce minuziosamente la cronologia dei fatti sottolineando come il col. Riccio, relativamente all’attività investigativa legata a Luigi Ilardo, “non fece mai mancare il flusso informativo” rivolto all’autorità giudiziaria.

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