Marcello dell’Utri: 30 anni al servizio di Cosa Nostra

Palermo. “Avuto riguardo alla gravità dei fatti contestati all’imputato, al grave pregiudizio arrecato all’ordine pubblico, alla vita economica e politica del Paese, alla permanenza del reato, protrattosi per oltre 30 anni, la pena da infliggere all’imputato sarebbe ben più pesante di quella che, per effetto del vigente generale principio del divieto della reformatio in peius anche in sede di rinvio, ci vediamo costretti a chiedere di confermare. Voglia quindi l’On. Corte di Appello, seppure alla luce del percorso argomentativo esplicitato da questo P.G., affermare la penale responsabilità dell’imputato e confermare le pene principali ed accessorie inflitte all’imputato con la sentenza di condanna della Corte di Appello di Palermo del 29 giugno 2010”.

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