Slovacchia, dopo 17 anni ripresi i lavori della centrale nucleare dal ‘cuore’ italiano

Mentre in Italia qualcuno festeggia ancora per il risultato referendario, non lontano dai nostri confini sta sorgendo uno dei più contestati impianti nucleari del dopo-Cernobyl. Il sito è quello di Mochovce, in Slovacchia, dove la Slovenské Elektrárne sta lavorando a due nuovi reattori della potenza di 400 MW, che si aggiungeranno ai due già operativi. Il problema, denunciano le associazioni ambientaliste, sta all’origine: verranno riciclate tecnologie sovietiche vecchie almeno di 40 anni e prive di sistemi di sicurezza come il cosiddetto “guscio di contenimento”, che dovrebbe evitare fuoriuscite di radioattività e proteggere il reattore da eventi esterni. Un difetto che innalza a dismisura il livello di rischio e che in Germania portò al blocco di tutte centrali sovietiche ereditate dall’unificazione. L’altro importante attore è il Gruppo Enel, che controlla la Slovenské ed è controllato dal nostro ministero dell’Economia. Quasi un paradosso, se pensiamo che la decisione dell’Italia di uscire dall’atomo coincide con la fase decisiva dei lavori in territorio slovacco.

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Tav, tutte le obiezioni ai 14 punti del governo Luca Mercalli: “Opera dannosa e costosa”

E così il governo tira finalmente fuori alcune risposte ai dubbi sul Tav Torino-Lione. Posto che una seria valutazione non si fa a colpi di comunicati e dibattito sui giornali, ma attivando una apposita commissione tecnica indipendente, accenniamo qui ad alcune obiezioni. Secondo il team tecnico della Comunità montana Valli Susa e Sangone, i 14 punti appaiono “affrettati, superficiali, parziali e qua e là inesatti; in ogni caso mancano i riferimenti agli studi che dovrebbero esserne la base e che, se esistono, continuano a essere coperti

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Un miliardo di persone senza acqua potabile

Alla vigilia della presentazione del quarto rapporto mondiale delle Nazioni Unite sull’acqua (domani, lunedì 12) e del World Water Day (il 22 marzo) Unicef e Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno appena annunciato che uno degli Obiettivi del Millennio è stato raggiunto: dimezzare entro il 2015 il numero di persone senza accesso all’acqua potabile. Il rapporto «Progress on Drinking Water and Sanitation» afferma che già alla fine del 2010 l’89% della popolazione mondiale, circa 6,1 miliardi di persone, hanno avuto accesso a fonti migliorate di acqua potabile.

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