Rinnovabili, in Italia investimenti in rampa di lancio ma solo il 12% è stato autorizzato

Irex annual report: «A fronte di 894 nuovi impianti/progetti censiti nel 2022, ben 673 sono ancora in corso di autorizzazione»

di
Luca Aterini

Investire sulle energie rinnovabili in Italia piace(rebbe) sempre di più alle imprese di settore ma, man mano che le ambizioni della transizione energetica aumentano, cresce la frustrazione per un sistema autorizzativo del tutto inadeguato a garantire il ritmo di installazioni richiesto dagli obiettivi Ue al 2030.

È quanto emerge dai dati contenuti nell’Irex annual report 2023, lo studio di Althesys che dal 2008 monitora il settore delle rinnovabili, la cui nuova edizione è stata presentata oggi a Roma: il documento «segna un giro di boa degli investimenti nelle rinnovabili nel 2022 in Italia, con un incremento straordinario trainato dalla crescita interna», come spiega l’economista Alessandro Marangoni – che ha coordinato il team di ricerca –, ma il sistema autorizzativo non riesce a reggere il ritmo, mostrando anzi una performance peggiore rispetto al 2021.

«Nonostante il quadro macroeconomico ed energetico complicato – osservano da Althesys – gli investimenti previsti nel comparto delle rinnovabili si collocano sui 41 miliardi di euro, con un’impennata della potenza che ha toccato la quota record di 38,9 GW, quasi triplicata rispetto ai 15 GW del 2021». Anche le operazioni censite da Althesys sono «958, più del doppio di quelle rilevate nell’anno precedente».

Soprattutto, il rapporto evidenzia il ritorno della crescita sul mercato domestico: «Le operazioni si concentrano quasi interamente in Italia, sono il 95% del totale, per 34,8 GW e 34,8 miliardi di euro con appena 17 iniziative all’estero».

Si parla soprattutto di investimenti in ambito agrivoltaico (390 iniziative censite per 15,8 GW di potenza e 12 mld di euro, il 41%), seguiti sul podio da quelli su fotovoltaico (11,6 GW per 8,3 mld€, 35%) ed eolico onshore (184 iniziative, 10,6 GW e 14,2 mld di euro).

Ma quanti di questi corposi investimenti si stanno davvero traducendo in impianti? Troppo pochi:  «Sembra non essere migliorata la questione autorizzativa, nonostante – sottolinea Althesys –  le ultime misure di semplificazione. Resta sostanzialmente uguale il divario tra impianti autorizzati e da autorizzare: a fronte di 894 nuovi impianti/progetti censiti nel 2022, ben 673 (75%) sono ancora in corso di autorizzazione (l’anno scorso il dato era migliore seppur di poco, 70%ndr). La situazione è ancora peggiore se si considerano le dimensioni delle iniziative, con solo il 12% approvato (in peggioramento rispetto al 18% del 2021)».

In sostanza, la crescita delle domande ha controbilanciato le norme e gli sforzi di accelerare il permitting. Ad esempio, nel fotovoltaico a fronte di 142 impianti autorizzati, quasi il quadruplo è in attesa (ben 527 progetti), mentre le installazioni fotovoltaiche utility scale in via di autorizzazione in Italia valgono oltre 20,5 GW. Nell’eolico onshore gli impianti autorizzati sono 28 contro 137 ancora in stand-by burocratico: su circa 9,5 GW mappati, 7,7 (81%) risultano in attesa di autorizzazione.

Si tratta di rilevazioni che appaiono in linea con i dati omnicomprensivi offerti da Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, che afferma come su 340 GW di impianti in attesa di autorizzazioni lungo tutto lo Stivale, nell’intero 2022 soli 3 GW sono entrati in esercizio.

E nel 2023 non sta andando molto meglio, dato che nel primo trimestre dell’anno sono entrati in esercizio 1,1 GW di nuovi impianti: continuando a questo ritmo a fine anno sarà installata neanche la metà della capacità aggiuntiva necessaria per rispettare gli obiettivi Ue (circa 10 GW l’anno).

fonte: greenreport.it