Crisi climatica e disuguaglianze: i giovani di The one campaign e Italian climate network a confronto con i parlamentari

L’Italia deve destinare, entro il 2030, il 2% del PIL alla lotta contro la povertà estrema e il cambiamento climatico

Oggi, alla Camera dei Deputati, la conferenza stampa “costruiamo un mondo migliore per tutt*” organizzata da The ONE Campaign, un’organizzazione che opera con campagne e attività di sensibilizzazione per combattere la povertà estrema e le malattie prevenibili, soprattutto in Africa,   e Italian Climate Network un’ONG nata per affrontare la crisi climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile che lavora affinché il tema dei cambiamenti climatici diventi prioritario nel dibattito pubblico e occupi un ruolo centrale nell’agenda politica nazionale,  e promossa da  Lia Quartapelle (PD) con la partecipazione di Isabella De Monte (Azione), si è  trasformata in un dialogo tra i giovani attivisti di The ONE Campaign, e di Italian Climate Network, e i rappresentanti parlamentari di diversi partiti per discutere del  ruolo del Governo italiano nel dare impulso al cambiamento e garantire risorse finanziarie adeguate alle crescenti disuguaglianze e all’emergenza climatica.

Gli attivisti climatici hanno ricordato ai parlamentari che «Il cambiamento climatico è la causa principale delle maggiori sfide globali attuali e rappresenta un’enorme minaccia per le persone e per il Pianeta; tuttavia, i Paesi a basso reddito, che hanno contribuito meno alla crisi climatica, senza sostegno dei finanziamenti per l’adattamento climatico, non saranno in grado di finanziare la transizione climatica».

Stella Pegoraro e Nicola Sangiorgi, dei giovani attivisti di The ONE Campaign, hanno sottolineato che «Entro il 2050 si stima che l’Africa avrà bisogno di 50 miliardi di dollari all’anno per adattarsi al cambiamento climatico e attualmente ne riceve solo 18,5 miliardi di dollari all’anno in totale. Per questo chiediamo ai leader mondiali, compresa l’Italia, di destinare, entro il 2030, il 2% del proprio PIL alla lotta contro la povertà estrema e il cambiamento climatico».

Jacopo Bencini, policy advisor e contact point Unfccc di Italian Climate Network ha aggiunto: «L’Italia, in quanto grande paese del Nord globale e membro dell’Unione Europea, deve responsabilmente promuovere una rinnovata ambizione internazionale su clima e disuguaglianze: il Fondo Italiano per il Clima lanciato a COP27 dovrà essere seguito già nei prossimi mesi da impegni chiari e concreti in termini di contributi alla finanza globale ed in particolare al nuovo fondo per compensazione di perdite e danni che verrà lanciato a COP28».

Per i giovani attivisti climatici «E’ quindi importante ripensare ad un sistema finanziario globale che possa rispondere in modo adeguato alle sfide del presente e l’Italia, in qualità di Paese parte dello steering group che prepara il prossimo Vertice per un nuovo patto di finanziamento globale che si terrà a Parigi il 22-23 giugno, ha un’opportunità politica unica per contribuire in modo significativo a dare un nuovo slancio e urgenza per le riforme necessarie a garantire una risposta concreta alle attuali crisi emergenti».

fonte: greenreport.it