Dopo 8 anni di crescita cala la raccolta dei Ree domestici: tre strade per ripartire

«Sottolineare gli impatti positivi in termini economici, sociali e ambientali legati a una raccolta nell’ambito del circuito certificato, favorire nuove iniziative di microraccolta, e incrementare i controlli»

Il 2022 ha segnato una netta inversione di rotta per la raccolta dei Raee domestici – i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche –, in calo dopo otto anni di crescita consecutiva.

Come documenta il nuovo rapporto annuale del Centro di coordinamento (Cdc) Raee, l’unico in grado di fotografare l’andamento della raccolta nella sua totalità a livello nazionale, nel 2022 sono stati avviati a corretto riciclo dai sistemi collettivi dei produttori di Apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) 361.381 tonnellate di Raee (-24mila t sul 2021, -5,3%). Ed a cambiare è anche la geografia della raccolta lungo lo Stivale; un fenomeno che adesso è possibile indagare attraverso la novità dei Rapporti regionali curati dal Cdc, che presentano in maniera dettagliata i risultati della raccolta conseguita dalle singole regioni italiane, ripartiti per singola provincia.

In primis è utile sottolineare che la battuta d’arresto registrata nel corso del 2022 coinvolge tutte le tre macroaree italiane, ma si evidenzia in maniera più accentuata al Nord(-8,6%), con la Valle d’Aosta  in particolare che si conferma la più virtuosa per raccolta pro capite nell’area (9,56 kg/ab), ma perde il primato a livello nazionale in favore del sud grazie alla Sardegna (9,94 kg/ab). In centro Italia invece la Toscana conferma la leadership dell’area, con 8,24 kg per abitante.

Ma cos’è stato a determinare un primo calo, dopo quasi due lustri, nella raccolta dei Raee domestici a livello nazionale? Alberto Canni Ferrari, presidente del Cdc, mette in evidenza tre fattori: «La sottrazione al canale ufficiale di volumi consistenti da parte dei canali paralleli e il mancato conferimento da parte dei cittadini dei rifiuti elettronici, in particolare di quelli di piccole dimensioni; la riduzione delle vendite di Aee, dopo due anni consecutivi caratterizzati da incrementi importanti, che ha determinato una diminuzione dei quantitativi dismessi, infine, il bonus Tv introdotto nell’agosto del 2021 per l’acquisto di un nuovo televisore previo avvio a riciclo del vecchio ha generato una forte spinta allo smaltimento nell’ultimo quadrimestre dell’anno, ma la portata dell’impatto non si è protratta nel corso del 2022».

Più nel dettaglio, la contrazione nei flussi di raccolta ha toccato in maniera trasversale tutti i raggruppamenti di Raee, seppur con variazioni differenti. I rifiuti di R1 – freddo e clima, che rappresentano il 27,4% del totale, hanno registrato la flessione più contenuta (-0,7%); R2 – grandi bianchi evidenzia invece la seconda peggior flessione tra tutti i raggruppamenti (-9,3%; si sono ridotti in maniera significativa (-6,7%) anche i volumi di R3 – Tv e apparecchi con schermo; prosegue la contrazione di R4 – elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (-7,5%); la flessione della raccolta è comunque quella che riguarda R5 – sorgenti luminose (-9,9%).

Il Cdc si interroga dunque su come sia possibile riprendere il percorso virtuoso nell’incremento dei volumi di Raee domestici da avviare a corretto riciclo, soprattutto in un contesto che nel 2021 ha visto il tasso di raccolta Raee – tutti, domestici e non – fermarsi al 34,5% rispetto al target Ue del 65% (i dati aggiornati al 2022 saranno contenuti nel rapporto Cdc tradizionalmente atteso per l’estate).

Anche in questo caso, il presidente Canni Ferrari individua tre priorità: «È necessario sottolineare gli impatti positivi in termini economici, sociali e ambientali legati a una raccolta nell’ambito del circuito certificato dal Cdc Raee, favorire nuove iniziative di microraccolta, e incrementare i controlli sull’intero territorio nazionale mirati a contrastare fenomeni di gestione illegale».

fonte: greenreport.it