Il nuovo piano ambientale del Regno Unito. Una roadmap per un Paese più pulito e più verde

Le associazioni ambientaliste favorevoli con prudenza. Fare di più per la biodiversità

Il governo conservatore del Regno Unito ha definito l’aggiornamento dei piani per «Ripristinare la natura, migliorare la qualità ambientale e aumentare la prosperità del nostro Paese» e ha pubblicato l’Environmental Improvement Plan 2023 che si basa sul 25 Year Environment Plan presentato 5 anni fa e sui nuovi poteri e doveri derivanti dagli Environment Act, Agriculture Act e Fisheries Act, fornendo cosiì «Un piano di attuazione completo per l’approccio del governo per arrestare e quindi invertire il declino del natura».

In una nota il governo su Sua Maestà ricorda  che «Questo è stato l’obiettivo centrale concordato nel nuovo accordo globale per la natura al vertice delle Nazioni Unite sulla natura COP15 di dicembre, che la leadership del Regno Unito ha contribuito a far raggiungere. Il piano pubblicato sostiene tale ambizione a livello nazionale, con progressi misurati rispetto all’allungamento degli obiettivi intermedi.

Presentando l’Environmental Improvement Plan 2023, la segretaria all’ambiente Thérèse Coffey ha sottolineato che  «Il nostro Piano di miglioramento ambientale stabilisce come continueremo a migliorare il nostro ambiente qui nel Regno Unito e in tutto il mondo. La natura è vitale per la nostra sopravvivenza, cruciale per la nostra sicurezza alimentare, aria pulita e acqua pulita, nonché benefici per la salute e il benessere. Abbiamo già iniziato il viaggio e abbiamo visto miglioramenti. Stiamo trasformando il sostegno finanziario per agricoltori e proprietari terrieri per dare priorità al miglioramento dell’ambiente, stiamo intensificando la piantumazione di alberi, abbiamo un’aria più pulita, abbiamo puntato i riflettori sulla qualità dell’acqua e dei fiumi e stiamo costringendo l’industria a ripulire il suo operato. Che vivate in una città o in un paese, in campagna o sulla costa, unitevi  a noi nel nostro sforzo nazionale per migliorare l’ambiente».

Il Piano  prevede di: Creare e ripristinare almeno 500.000 ettari di nuovi habitat per la fauna selvatica, a partire da 70 nuovi progetti per la fauna selvatica, tra cui 25 riserve naturali nazionali nuove o ampliate e 19 ulteriori progetti di ripristino della natura. Fornire nel futuro acqua pulita e abbondante per le persone e la natura, affrontando le perdite, pubblicando una roadmap per aumentare l’efficienza idrica domestica e consentendo maggiori fonti di approvvigionamento. Incitare i Consigli locali  a migliorare la qualità dell’aria più rapidamente e ad affrontare gli hot spot chiave. Trasformare la gestione del 70% delle campagne incentivando gli agricoltori ad adottare pratiche rispettose della natura. Stimolare la crescita verde e creare nuovi posti di lavoro, dai silvicoltori e agricoltori ai ruoli nella finanza verde e nella ricerca e sviluppo».

Il piano prevede anche la creazione di spazi verdi o acquatici ai quali accedere in 15 minuti a piedi da casa, come boschi, zone umide, parchi e fiumi. Ma la definizione di “spazio verde” nel Regno Unito è molto ampia, visto include qualsiasi terreno con vegetazione, anche un campo soprtivo, una ferrovia dismessa o un orto. Alec Taylor del Wwf UK ha commentato: «L’accesso allo spazio verde è senza dubbio vitale, ma quando quello spazio è inquinato o privo di natura, non significa molto».

Nel Regno Unito l’accesso agli spazi verdi varia notevolmente, anche per classi sociali e gruppi etnici: nel 2020, l’Office for National Statistics (ONS) ha rivelato chei neri in Inghilterra avevano quasi 4volte meno probabilità dei bianchi di avere accesso allo spazio esterno a casa, sia esso un giardino privato o condiviso, un patio o un balcone.

l primo ministro Rishi Sunak ha dichiarato: «Proteggere il nostro ambiente naturale è fondamentale per la salute, l’economia e la prosperità del nostro Paese. Questo piano fornisce il modello per come manterremo il nostro impegno a lasciare il nostro ambiente in uno stato migliore di come lo abbiamo trovato, assicurandoci di portare avanti il ​​progresso con rinnovata ambizione e raggiungere il nostro obiettivo non solo di fermare, ma di invertire il declino della natura».

Tra gli altri impegni c’è anche un Fondo multimilionario per la sopravvivenza delle specie per proteggere le  specie più rare nel Regno Unito, dai ricci agli scoiattoli rossi. Il Regno unito è un Paese storicamente con una scarsa biodiversità rispetto per esempio a quella ricchissima dell’Italia. Il governo ha fissato obiettivi legalmente vincolanti per invertire il declino della fauna selvatica , ma gli ultimi dati mostrano che tra il 1970 e il 2018 gli animali e le piante più importanti sono diminuiti dell’82%..

Richard Benwell, del Wildlife and Countryside Link, ha detto che «I piani dovrebbero essere un elenco di cose da fare sulla biodiversità per ogni ministro del governo» e anche per Craig Bennett   del Wildlife Trust, «I piani devono garantire che l’intero governo agisca per fermare la perdita cronica della natura e affrontare questa minaccia esistenziale alla nostra prosperità, alla nostra capacità di produrre cibo e di avere abbastanza acqua pulita».

Una lezione su come cambiare le sorti di alcuni animali selvatici del Regno Unito viene dagli sforzi di conservazione per proteggere la martora che sta tornando a ripopolare i boschi del sud della Gran Bretagna. La martora un tempo viveva in tutto il Regno Unito, ma è diminuita drasticamente a causa della deforestazione e della caccia. Le ultme popolazioni superstiti erano confinate in Scozia e nell’ultimo decennio una manciata di esemplari è stata reintrodotta el Galles centrale per rinvigorire la minuscola popolazione locale. Pochi individui sono stati rilasciati anche nella foresta di Dean e Wye Valley nel Gloucestershire grazie a un progetto gestito dal Vincent Wildlife Trust e dal Gloucestershire Wildlife Trust. Secondo Lizzie Croose del Vincent Wildlife Trust, «La martora è un buon esempio di come una specie può riprendersi se le persone smettono di ucciderla, se le si fornisce più habitat e si indirizzano gli sforzi di conservazione». Jamie Kingscott del Gloucestershire Wildlife Trust aggiunge: «Dimostra anche l’importanza di ripristinare habitat per la fauna selvatica che siano più grandi e meglio collegati. Dobbiamo pensare su una scala territoriale. Stiamo finendo il tempo e dobbiamo iniziare a pensare in grande».

Entro il 2030, attraverso il sostegno dei regimi governativi, dal 65 all’80% dei proprietari terrieri e degli agricoltori adotterà pratiche agricole rispettose della natura su almeno il 10-15% della loro terra. Inoltre, riceveranno sostegni er creare o ripristinare 30.000 miglia di siepi all’anno entro il 2037 e 45.000 miglia di siepi all’anno entro il 2050. Definire 10 azioni sull’efficienza idrica nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni, compresa la revisione dei regolamenti edilizi e di altre leggi per affrontare le perdite nei gabinetti e i pulsanti a doppio scarico e per abilitare nuove tecnologie di efficienza idrica. Ripristino di 400 miglia di fiumi attraverso la prima serie di progetti di ripristino del paesaggio e creazione di 3.000 ettari di nuovi boschi lungo i fiumi inglesi. Riformare l’attuale quadro normativo per razionalizzare il numero di piani regolatori e creare un sistema più efficiente che consenta di lavorare meglio in modo congiunto per raggiungere risultati a livello di bacino. I Consigli locali devono igliorare più rapidamente la qualità dell’aria e saranno valutate le loro prestazioni e l’uso dei poteri esistenti, supportandoli con orientamenti, finanziamenti e strumenti chiari. Ridurre le emissioni di ammoniaca attraverso incentivi agli allevatori, considerando al contempo l’estensione delle condizioni di autorizzazione ambientale agli allevamenti da latte e allevamenti intensivi di carne bovina. Migliorare il modo in cui le informazioni sulla qualità dell’aria vengono comunicate al pubblico. Indurre le persone fare la cosa giusta per ridurre al minimo i propri rifiuti, inclusa una nuova serie di obiettivi intermedi per il 2028 per ridurre diversi tipi di rifiuti, tra cui plastica, vetro, metallo, carta e cibo.

Il presidente di Natural England, Tony Juniper, ha ricordato che «Ci troviamo di fronte a una serie di sfide ambientali molto serie, pressanti e connesse tra loro. Se vogliamo intraprendere un’azione efficace, avremo bisogno di un piano ambizioso e integrato, orientato al raggiungimento di alcuni obiettivi molto ambiziosi. Quel piano e quegli obiettivi sono ora attivi. Il pacchetto è ampio e molto attuale e importante. Ora richiederà sforzi da parte del governo e della società per tradurre il suo intento in azione. Questo può essere fatto, fintanto che gli si attribuisce la priorità e rimaniamo concentrati sulla sua attuazione congiunta. Il successo non porterà solo benefici per il nostro ambiente naturale impoverito, ma anche per l’occupazione, la sicurezza alimentare e idrica, la salute e gli investimenti».

fonte: greenreport.it