Eolico e solare in rapida crescita: 10% dell’elettricità globale nel 2021. Energia pulita al 38%

Ma sono aumentate anche la domanda di carbone e le emissioni di gas serra

Secondo la terza ”Global Electricity Review”  di Ember,  un think tank indipendente e senza fini di lucro, che punta a fornire la panoramica più trasparente e aggiornata dei cambiamenti nella transizione globale dell’elettricità, «Stiamo assistendo a eventi straordinari in relazione alla nostra sicurezza globale e ai sistemi energetici globali. Ci aspettiamo un anno turbolento. Anche se questi problemi immediati devono attirare la nostra attenzione, sappiamo che la grave minaccia a lungo termine del cambiamento climatico è solo in aumento. Continueremo quindi a monitorare e riferire sull’impatto globale del settore elettrico e a sostenere una transizione efficace e urgente verso un sistema a emissioni zero, che alla fine aiuterà anche a ridurre la nostra insicurezza energetica e l’esposizione ai rischi geopolitici».

Il dataset della “Global Electricity Review”  comprende la produzione annuale di energia e i dati delle importazioni per 209 Paesi che coprono il periodo dal 2000 al 2020. Per il 2021 sono stati aggiunti i dati per 75 Paesi che insieme rappresentano il 93% della domanda globale di energia. Dave Jones, global programme lead di Ember, spiega che «Questo summary report, e i dati che ne sono alla base, è una open resource. Il monitoraggio affidabile e trasparente del settore elettrico globale è fondamentale per garantire un’azione efficace nei tempi e alla scala necessari per mantenere il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Oltre a questa analisi, offriamo il dataset completo disponibile gratuitamente per il download o l’esplorazione tramite il nostro Data Explorer».

Dal rapporto viene fuori che la quota di elettricità globale prodotta sa eolico e solare nel 2021 è del 10%; sono 50 i Paesi che producono più del 10% della loro elettricità con eolico e solare; l’energia pulita rappresenta il 38% dell’energia elettrica prodotta nel mondo; la ripresa post-Covid ha portato a un aumento del 7% delle emissioni di CO2 del settore energetico e a un più 5% di domanda di elettricità, eolico e solare hanno soddisfatto il 29% di questa crescita. Ma l’energia da carbone ha visto l’aumento più veloce dal 1985. In totale, la crescita del fabbisogno di elettricità nel 2021 è equivalsa all’aggiunta al consumo dell’India alla rete mondiale.

Dal 2015, anno della firma dell’Accordo di Parigi, la quota di energia eolica è raddoppiata. Il passaggio più rapido all’eolico e al solare è avvenuto nei Paesi Bassi, in Australia e in Vietnam. Questi 3 Paesi negli ultimi 2 anni hanno trasformato un decimo della loro  domanda di elettricità dai combustibili fossili a fonti verdi. Hannah Broadbent di Ember ha detto alla BBC che «I Paesi Bassi sono un ottimo esempio di un Paese a una latitudine più settentrionale che dimostra che non è solo dove splende il sole, ma anche avere il giusto ambiente politico che fa la grande differenza per far decollare il solare».

Anche il povero Vietnam ha fatto segnare una crescita spettacolare, in particolare nel solare che è cresciuto di oltre il 300% in un solo anno e Jones spiega che «Nel caso del Vietnam, c’è stato un enorme passo avanti nella produzione solare ed è stata guidata dalle tariffe feed-in – denaro che il governo ti paga per la produzione di elettricità – che ha reso molto interessante per le famiglie e per i servizi pubblici  distribuire grandi quantità del solare. Quel che abbiamo visto con questo è stato un enorme passo avanti nella produzione solare l’anno scorso, che non solo ha soddisfatto l’aumento della domanda di elettricità, ma ha anche portato a un calo sia della generazione di elettricità a carbone che a gas».

Nonostante la crescita delle rinnovabili e il fatto che alcuni Paesi come la Danimarca ora producono oltre il 50% della loro elettricità con eolico e solare, nel 2021 è cresciuta anche l’energia a carbone. Infatti, la gran parte dell’aumento della domanda di elettricità nel 2021 è stata soddisfatta dai combustibili fossili con un aumento del 9% dell’elettricità da carbone che è avvenuto soprattutto nei Paesi asiatici, comprese cui Cina e India, mentre l’utilizzo del gas è aumentato globalmente solo dell’1%, indicando che se aumentano i prezzi del gas il carbone diventa nuovamente una fonte conveniente. Una tentazione di utilizzo che riguarda anche il governo italiano.

Jones ricorda che «L’ultimo anno ha visto prezzi del gas davvero altissimi, e il carbone è diventato più economico del gas. Quello che stiamo vedendo in questo momento è che i prezzi del gas in tutta Europa e in gran parte dell’Asia sono 10 volte più costosi di quanto non fossero durante questo periodo l’anno scorso, dove il carbone era tre volte più costoso. L’aumento dei prezzi sia per il gas che per il carbone sono una doppia ragione per cui i sistemi elettrici richiedono elettricità più pulita, perché l’economia è cambiata in modo così fondamentale».

I ricercatori di Ember affermano che, «Nonostante la ripresa del carbone nel 2021, le principali economie, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Canada, mirano a far diventare le loro reti al 100% elettriche entro i prossimi 15 anni. Questo cambiamento è guidato dalle preoccupazioni sul mantenimento dell’aumento della temperatura mondiale al di sotto di 1,5° C in questo secolo». Ma per riuscirci «L’eolico e il solare devono crescere di circa il 20% ogni anno fino al 2030».

Gli autori della “Global Electricity Review” dicono che questo è assolutamente possibile e sono convinti che la guerra in Ucraina potrebbe anche dare una spinta a passare fonti di elettricità che non dipendono dalle importazioni russe di petrolio e gas.

La Broadbent conclude: «Eolico e solare sono arrivati ​​e offrono una soluzione alle molteplici crisi che il mondo sta affrontando, che si tratti di una crisi climatica o della dipendenza dai combustibili fossili, questo potrebbe essere un vero punto di svolta».

fonte: greenreport.it