Symbola, il made in Italy è sempre più verde: l’Italia è seconda al mondo per export green

Realacci: «Non c’è niente di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia»

È stato presentato questa mattina presso la Sala Stampa estera il dossier L’Italia dei 10 selfie 2021, elaborato dalla fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere e Assocamerestero, che fotografa come ogni anno a partire dai rapporti alcuni punti di forza del nostro Paese.

«Abbiamo bisogno di trovare una missione comune, per far ripartire l’economia. Affrontare con coraggio la crisi prodotta dalla pandemia da Covid-19 e la crisi climatica – spiega Ermete Realacci, presidente Symbola – L’Italia può essere un avamposto di quell’economia più forte e insieme più sostenibile e a misura d’uomo. L’Italia è spesso in grado di vedere i propri mali, senza affrontarli, ma è incapace di leggere i propri punti di forza, come ha ricordato il presidente Draghi. Eppure non c’è niente di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. Questi dieci selfie dimostrano alcuni dei talenti che possiamo mettere in campo».

Ne riportiamo integralmente tre qui di seguito, mentre il dossier completo è disponibile qui.

Il made in Italy è sempre più green

Sono oltre 432 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti (31,2% del totale) che hanno investito nel periodo 2015-2019 in prodotti e tecnologie green. In pratica quasi una su tre. Un valore in crescita rispetto al quinquennio precedente, quando erano state 345 mila (24% del totale). Un dato che cresce nelle imprese guidate da imprenditori under 35 dove la quota delle investitrici è stata pari al 47%. Dal 2015 il numero di investimenti è quasi triplicato: passando da una quota del 7,9 % delle imprese al 21,5% del 2019 (pari a 300 mila imprese). Guidano gli investimenti sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili insieme al taglio dei consumi di acqua e rifiuti, seguono la riduzione delle sostanze inquinanti e l’aumento dell’utilizzo delle materie prime seconde. Le imprese che investono nel green esportano e innovano di più e generano più lavoro. Sono oggi 3,1 mln i greenjobs.

L’Italia è seconda per export di prodotti green

Secondo uno studio dell’università di Oxford*, l’Italia grazie al numero di brevetti ambientali depositati, basse emissioni di CO2 e rigorose politiche ambientali risulta al 2° posto nel mondo nel Green Complexity Index, dopo la Germania e seguita da USA, Austria, Danimarca e Cina. L’indice che misura la capacità di esportare prodotti green tecnologicamente avanzati, stima una prima posizione per il nostro Paese in termini di potenziale di sviluppo dell’indice davanti a Cina, Spagna, Germania e Francia. Una conferma che la sostenibilità rappresenta per il made in Italy un asset strategico per il futuro, e che il nostro Paese può giocare un ruolo chiave, sia in termini di crescita che di competitività economica, nella sfida della transizione verde.

*Elaborazioni Symbola su dati “Economic Complexity and the Green Economy”, University of Oxford

Italia primo esportatore europeo di biciclette

L’Italia è il primo esportatore europeo di biciclette per un valore complessivo di 609 mln di euro e una crescita del 15,2% rispetto all’anno precedente: ne vendiamo all’estero 1.776.300 (2019), più di Portogallo (1.537.046), Paesi Bassi (1.276.834), Germania (945.450), Romania (903.591). È italiano il 16,6 % del totale dell’export europeo. Siamo primi per quota di esportazioni di selle, pari al 53,9% del totale a livello mondiale. La filiera della bicicletta conta 3.128 imprese e genera un fatturato di 1,03 mld di euro. Un contributo importante alla mobilità sostenibile.

fonte: greenreport.it