Prende slancio la Covid-19 Food Coalition di Fao e governo italiano

L’iniziativa proposta dall’Italia punta ad affrontare gli impatti a lungo termine della pandemia su cibo e agricoltura

Finora oltre 35 Paesi di tutto il mondo hanno aderito o offerto supporto alla Covid-19 Food Coalition, lanciata dal governo italiano e a guida Fao, che punta ad affrontare gli impatti negativi a medio e lungo termine dell’attuale pandemia sui sistemi alimentari e sull’agricoltura. coalizione. Marina Sereni, viceministro degli esteri italiana, ha commentato: «Desidero esprimere tutta la mia soddisfazione nel vedere che la proposta italiana di istituire una Food Coalition ha ricevuto fin dall’inizio il sostegno immediato di così tanti Paesi tra cui Stati Uniti, Nigeria, Paesi Bassi, Argentina, Egitto e altri che stanno comunicando il loro interesse in queste ore».

Per ridurre al minimo gli impatti a lungo termine dell’attuale emergenza, la Coalizione sosterrà gli sforzi della Fao per promuovere sistemi di produzione alimentare resilienti e sostenibili, migliorare l’alimentazione, aumentare la produttività agricola e i redditi dei piccoli produttori, in particolare donne, giovani, popolazioni indigene e gli agricoltori familiari, mentre affrontano gli effetti distruttivi del Covid-19. La Food Coalition è complementare,  e trarrà beneficio, al FAO’s Comprehensive Response and Recovery Programme,, lanciate all’inizio di questo mese, che delinea 7 aree chiave di intervento prioritarie.

La Fao, spiega che «Presentata a giugno, la coalizione è un meccanismo multi-stakeholder e multisettoriale che mira a mobilitare l’assistenza politica, finanziaria e tecnica a sostegno dei Paesi colpiti dall’attuale crisi. Offrirà una piattaforma per sviluppare un dialogo tra le diverse parti interessate, tra cui settore privato, università, organizzazioni di agricoltori, società civile, governi, organizzazioni non governative (ONG) e altri per fornire risposte su misura per ogni Paese agli impatti del Covid-19 sui sistemi alimentari. Inoltre, la coalizione fungerà anche da forum per lo scambio di idee e conoscenze tra vari Paesi, al fine di elaborare soluzioni per i membri che affrontano sfide simili quando affrontano le implicazioni della pandemia sui sistemi alimentari e sull’offerta alimentare».

Oltre ad essere una delle principali preoccupazioni per l’opinione pubblica, il Covid-19 può anche essere una seria minaccia alla sicurezza alimentare globale. I crescenti tassi di disoccupazione, le perdite di reddito e l’aumento dei costi dei generi alimentari stanno mettendo a repentaglio l’accesso al cibo nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo e avranno effetti a lungo termine sulla sicurezza alimentare e sulle economie nazionali, facendole precipitare nella recessione.

Secondo le ultime stime Fao, già all’inizio dell’anno, prima ancora che gli impatti della pandemia si facessero sentire sui sistemi alimentari mondiali e sui mezzi di sussistenza di milioni di esseri umani, circa 690 milioni di persone, 135 milioni delle quali affamate, andavano a letto senza mangiare.  Inoltre, la Fao stima che altri 183 milioni di persone potrebbero essere spinte verso la fame estrema a causa di un nuovo fattore di stress – il Covid-19 – che fa sorgere preoccupazioni in particolare alla luce della pandemia in evoluzione. Altrettanto urgente è affrontare le minacce aggravate della pandemia delle crisi esistenti, come conflitti, catastrofi naturali, cambiamenti climatici, organismi nocivi e infestazioni di parassiti, che stanno già stressando i nostri sistemi alimentari e provocando insicurezza alimentare in tutto il mondo.

La direttrice generale aggiunta della Fao Beth Bechdol, spiega che «In risposta all’attuale emergenza, la Food Coalition sosterrà gli sforzi della Fao esistenti per aiutare i Paesi a rimettersi in carreggiata per soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile sulla riduzione della fame e della malnutrizione. Incoraggiamo tutti i nostri membri a aderire a questa iniziativa: un approccio esemplare per sfruttare ad altro livello i finanziamenti e la volontà politica, per evitare che la crisi dovuta alla pandemia si trasformi da crisi sanitaria a crisi alimentare».

Emanuela del Re, vice ministro degli esteri e della cooperazione internazionale dell’Italia, ha concluso: «La portata globale della pandemia richiede nuovi sforzi per eradicare la fame nel mondo. Per questo motivo, l’approccio della cooperazione italiana mira a rafforzare il legame tra intervento umanitario e sviluppo, creando sistemi alimentari resilienti e rafforzando le catene di approvvigionamento sostenibili. Continueremo questa azione sostenendo l’ulteriore sviluppo dell’iniziativa Fao “Food Coalition” promossa dall’Italia».

fonte: greenreport.it