Nell’Atlantico c’è almeno 10 volte più plastica di quanto si pensasse in precedenza

Enormemente sottostimata la plastica che finisce nell’oceano

Secondo lo studio “High concentrations of plastic hidden beneath the surface of the Atlantic Ocean”, pubblicato su Nature Communications daKatsiaryna Pabortsava e Richard Lampitt del National Oceanography Centre britannico, «La massa di microplastiche “invisibili” trovate nelle acque superiori dell’Oceano Atlantico è di circa 12 – 21 milioni di tonnellate».

I ricercatori fanno notare che questa cifra riguarda solo per tre dei tipi più comuni di marine litter  in un intervallo di dimensioni limitato ma che «per grandezza è paragonabile alle stime di tutti i rifiuti di plastica che sono entrati nell’Oceano Atlantico negli ultimi 65 anni: 17 milioni di tonnellate». Questo fa credere che la quantità di plastica che finisce nell’oceano sia stata fortemente sottovalutata.

La Katsiaryna Pabortsava spiega che «In precedenza, non potevamo bilanciare la massa di plastica galleggiante che abbiamo osservato con la massa che pensavamo fosse entrata nell’oceano dal 1950. Questo perché studi precedenti non avevano misurato le concentrazioni di particelle microplastiche “invisibili” sotto la superficie dell’oceano. La nostra ricerca è la prima ad averlo fatto in tutto l’Atlantico, dal Regno Unito alle Falkland».

La Pabortsava e Lampitt hanno raccolto i loro campioni di acqua di mare tra il settembre e il novembre 2016, durante la 26a spedizione Atlantic Meridional Transect. Hanno filtrato grandi volumi di acqua di mare a tre profondità selezionate nei primi 200 metri e hanno rilevato e identificato contaminanti plastici utilizzando tecniche di spectroscopic imaging all’avanguardia. Il loro studio si è concentrato su polietilene, polipropilene e polistirene, che sono commercialmente più importanti e anche i tipi di plastica che vengono trovati di più nell’ambiente.

Lampitt conclude: «Se assumiamo che la concentrazione di microplastiche da noi misurata fino a circa 200 metri di profondità sia rappresentativa di quella nella massa d’acqua fino al fondo marino sottostante con una profondità media di circa 3.000 metri, quindi l’Oceano Atlantico potrebbe contenere circa 200 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica limitato a questo tipo di polimero e categoria di dimensioni. Questo è molto di più di quanto si pensi fosse arrivato. Per determinare i pericoli della contaminazione da plastica per l’ambiente e per gli esseri umani abbiamo bisogno di buone stime della quantità e delle caratteristiche di questo materiale, di come entra nell’oceano, di come si degrada e quindi di quanto sia tossico a queste concentrazioni. Questo documento dimostra che gli scienziati hanno avuto una comprensione totalmente inadeguata anche del più semplice di questi fattori, quanta ce n’è, e sembrerebbe che le nostre stime di quanto viene scaricato nell’oceano siano state enormemente sottostimate».

fonte: greenreport.it