Il palcoscenico è casa

leandro diego sonia

di Sonia Bongiovanni*
Il palcoscenico è casa. Il camerino, il tuo costume, il make-up. Ogni parte del tuo corpo prende vita e muta forma. Improvvisamente dimentichi chi sei. Ora, sei lei. Le sue emozioni ti avvolgono e fanno di te lo strumento affinché siano donate ad altri occhi.
Allo specchio percepisci il suo carattere che traspare dalle tue gesta. Lei è parte di te e mai potrai sentire di esserlo come in quell’istante.
Un’ansia maledetta e meravigliosa sale e inizia a scorrerti nelle vene.
Si spegne la luce, chiudo gli occhi e respiro… sento il profumo di casa, i piedi scalzi e freddi, i sussurri delle persone. Sento i brividi che sfiorano ogni mia cellula e arrivano fino a toccare le tempie.
D’un tratto tutto tace. Quiete. Rimane impresso in noi il bisbiglio del silenzio, accompagnato dal rumore dei nostri battiti che accelerano all’impazzata.



Salgo le scale. Tocco il palcoscenico, tocco casa. Una fiamma ardente inizia a impadronirsi del mio plesso, l’insieme di mille emozioni che si intersecano fra loro cancellano la percezione del momento. Il tempo si congela e quell’attimo dura una vita.
Si apre il sipario, la luce ti illumina. Non esiste più nessuna battuta, nessun copione, nessuno spettacolo. Ora vivi. Ora respiri. Ora senti libertà. Abbraccia casa e mostragli chi sei.

Valentía; te sostuviste en mi, robaste mi alma y te la quedaste para siempre.

*Direttrice Movimento Our Voice

Tratto da: ourvoice.it