Vince Trump, il ”cavallo di Troia”

di Giorgio Bongiovanni

trump donald vertical
Vince infine Donald Trump, il candidato repubblicano sfornato dagli Stati Uniti, colui che farà gli interessi della macroeconomia mondiale. Noto per le sue ideologie discriminatorie e nazionaliste, per ragioni meramente politiche e strategiche è colui per il quale il presidente Putin simpatizza, in quanto il neopresidente americano, durante i suoi comizi, ha dichiarato più volte che la politica estera che avrebbe portato avanti sarebbe stata di totale rispetto nei confronti della Russia, dell’Europa, dei ruoli ricoperti dalle superpotenze mondiali, tra cui la Cina. Una politica prevalentemente di osservazione, contraria ad ogni intervento militare all’estero. I disordini sociali ed economici, la sanità, l’immigrazione, la crescita sono stati infatti i punti a cui Trump ha dato maggiormente spazio durante la sua campagna. Mentre nulla ha anticipato quanto al contrasto alla criminalità organizzata o al traffico mondiale di droga, vero flagello globale di questo secolo.
Trump potrebbe però rivelarsi un pericoloso cavallo di Troia, nonché possibile sostenitore di politiche guerrafondaie nel momento in cui inizieranno dialoghi e contatti con le altre potenze. Un cane, in realtà, al guinzaglio dei produttori americani di armi. Proprio per questo non ci sarà da meravigliarsi se la prossima mossa strategica fosse quella di nominare Hillary Clinton segretario di Stato. “Sarò il presidente di tutti gli americani. – ha promesso Trump – Cercheremo alleanze, non conflitti, nel mondo’”. Guardando lo scenario in corso oltreoceano possiamo solo essere testimoni dei prossimi eventi.

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fonte:antimafiaduemila.com