Napolitano e l’Omertà di Stato: colpevole!

di Giorgio Bongiovanni

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Presidente Emerito della Repubblica, Senatore a vita, ex Presidente della Camera negli anni delle stragi. Eccolo Giorgio Napolitano, un ex Capo dello Stato Colpevole!
Lo dimostrano le sue azioni che hanno spazzato via tutti quegli alti valori che le cariche istituzionali dovrebbero accentuare in rappresentanza di uno Stato vero e di tanti cittadini onesti.
Un Napolitano Colpevole di dare un cattivo esempio alle future generazioni che da oggi sanno che la “legge non è uguale per tutti”.
La lettera inviata alla Corte d’assise di Caltanissetta per chiedere la revoca totale dell’ordinanza di ammissione come teste dell’avvocato Fabio Repici, legale di Salvatore Borsellino, è un ulteriore schiaffo alla ricerca della verità e della giustizia.
E ci dispiace dover registrare l’adattamento ai “desiderata” della Corte d’assise nissena. A nostro parere Napolitano andava ascoltato proprio per quel principio sacrosanto che campeggia in ogni aula di giustizia italiana, ovvero che “la legge è uguale per tutti”.
Ancor di più se si considera che accusa, difesa e parti civili si erano associate alla richiesta di Repici. Solo l’avvocatura dello Stato si era opposta alla testimonianza di Napolitano.
A prescindere dall’ordinanza emessa dalla Corte che, ripetiamo, non condividiamo, restano i fatti.
Come può un teste sostituirsi ad una Corte decidendo “a priori” che la propria deposizione al Borsellino quater non è rilevante ed è ripetitiva?
L’ex Presidente della Repubblica sa perfettamente che il processo sulla strage di via d’Amelio è un altro dibattimento rispetto a quello sulla trattativa Stato-mafia (dove anche fece di tutto pur di non essere sentito).

Napolitano sa, quindi, che non è affatto ripetitiva la sua testimonianza, proprio perché in questo processo non è stato mai sentito.
Dobbiamo pensare che il “Re” ha paura di non poter “nascondere nulla di quanto a sua conoscenza”, privato di quelle prerogative proprie del Capo dello Stato?
E’ più di un sospetto perché la storia recente dimostra che è sempre stato lui a decidere dove fosse necessario dire la verità o tacere.
Una proiezione chiara e limpida di quell’“Omertà di Stato” che diventa uno “schiaffo” a chi chiede verità e giustizia sulle stragi.
Di questo è Colpevole Napolitano.
Colpevole di aver sollevato un conflitto di attribuzione senza precedenti contro la Procura di Palermo. Colpevole di aver fatto distruggere, anziché averle rese pubbliche allontanando ogni legittimo sospetto sulla sua persona, le telefonate tra lui e l’imputato Nicola Mancino.
Colpevole di tacere “sugli indicibili accordi” che hanno insanguinato il nostro Paese.
Colpevole di essere rappresentante della politica vecchia, dei compromessi, dei Segreti di Stato.
Napolitano, Presidente Emerito della Repubblica, è Colpevole di un reato non punibile: l’Antietica.

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fonte:antimafiaduemila.com