Il lato oscuro della luna

di Giorgio Bongiovanni

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Il ricordo floydiano dell’album più venduto del secolo scorso può spiegare la bellezza e la profondità di questa foto sublime. Un bambino, in strada, lascia un volantino sul tergicristallo di una macchina. Quel volantino è stato scritto da alcune associazioni antimafia in difesa del nostro giudice italiano, le cui condanne a morte ricevute da Cosa nostra e dallo Stato-mafia ormai non si contano più. Ma quel bambino in quella strada si trova a Montevideo, Uruguay, dall’altra parte del mondo. In una città simile alla nostra, Palermo, nella quale ho vissuto cinque anni, e lontana oltre una decina di migliaia di chilometri dalla nostra piccola e amata Sicilia. Qui vengono distribuiti volantini per le strade e alle ambasciate italiane si inviano appelli per salvare la vita al pm Nino Di Matteo, che con i colleghi Teresi, Tartaglia e Del Bene conduce il processo sulla trattativa tra Stato e mafia, così scomodo a tanti, da entrambe le parti.

In molti paesi del Sudamerica, Paraguay, Uruguay, Argentina, Cile, Messico, una parte della società civile sta prendendo coscienza del pericolo corso ogni giorno da questo magistrato, dell’importanza che riveste la lotta alla mafia, in Sicilia come in tutto il mondo. Questo però a casa nostra succede poco, o quasi per nulla. Prendiamone esempio, invece, di ciò che accade nell’altra faccia della luna.

Fonte:Antimafiaduemila