Salvatore Borsellino: “Spero che un giorno i giovani che lottano con me conoscano la verità”

di AMDuemila – 18 luglio 2013
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“Quando finalmente si arrivò al dibattimento dei processi borsellino quater e trattativa Stato-mafia credevo di essere arrivato al punto a cui avevo da anni anelato” ha detto Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso, al convegno organizzato presso la Facoltà di Giurisprudenza. “Finalmente in aula giustizia si analizzava quella trattativa che per tanti anni è stata solo presunta o pretesa, della quale io e i ragazzi delle Agende Rosse parlavamo da molto tempo prima. Credevo che si fosse realizzato ciò che mi sembrava impossibile: lo Stato che processa se stesso. Alcuni magistrati coraggiosi che mettono a rischio le loro vite sono arrivati a portare lo Stato alla sbarra. Ma è stato solo un illusione perchè mi sono accorto che lo Stato poi assolve se stesso: è quello che è successo con la sentenza sulla mancata perquisizione del covo di Riina e con la sentenza di ieri al processo Mori che mi ha lasciato una profonda inquietudine. Mi inquieta che la sentenza sia stata emessa in così poche ore, a meno che non sia stata già scritta… è una sconfitta che aggiungo a un’altra subita negli ultimi tempi, e cioè la mia esclusione come parte civile al processo sulla trattativa Stato-mafia” ha continuato il leader del movimento delle Agende Rosse. “ Ma io non mi arrendo e insieme ai miei giovani continueremo a combattere e a presenziare anche all’esterno dell’aula di giustizia, continueremo a sostenere questi magistrati coraggiosi che proseguono senza paura e senza lasciarsi intimidire, saremo sempre al loro fianco. Fortunatamente continueremo ad essere parte civile al processo sulla strage di via D’Amelio, perchè pretendo di sapere che cosa è stato di quel depistaggio e da chi è stato ordito”. Salvatore Borsellino ha poi manifestato una sua ulteriore preoccupazione: “Ho paura che un giorno potrei sentire, come per il processo Mori, che anche la trattativa Stato-mafia non costituisce reato, che era necessaria per salvare i politici e che Paolo sia stato sacrificato sull’altare della ragion di Stato. Non potrei accettarlo. Spero che non succeda e che i giovani che lottano insieme a me possano un giorno conoscere la verità”.

Fonte:Antimafiaduemila