C’è un giudice in Padania?

C’è un giudice in Padania?
di Massimo donadi
DonadiLa banda del buco colpisce ancora. Stavolta in favore della Lega, tanto per non scontentare nessuno nella maggioranza. Eh sì perché pare – anzi non è che pare, è proprio così- che di processi a carico ne hanno anche i leghisti e non solo Berlusconi ed i suoi. Una maggioranza omogenea, verrebbe da dire ironicamente… Ma Travaglio li ha presi con le mani nella marmellata, sputtanandoli. E da lì, dopo la reazione politica dell’Idv, è stato un susseguirsi di imbarazzate smentite. E basta, però, perché la sostanza è rimasta immutata.

Ora si gioca una partita sul filo di lana perché, con faccia tosta ai limiti dell’inverosimile, il governo sta cercando di far entrare in vigore le norme che cancellano il reato di associazione militare per scopi politici sapendo che se entrassero nel nostro ordinamento anche solo per un giorno, il processo ai leghisti si estinguerebbe. Il governo mente, dunque, perché il ministero della Difesa ha parlato di errore materiale, ma non è così. Intanto perché non è vero, come sostenuto dal governo, che questa norma fosse fuori dalla delega ricevuta. Poi perché hanno già corretto diversi errori, per cui avrebbero potuto correggere anche questo con rapidità, una volta segnalato. In ogni caso, se di errore materiale si tratta, va corretto e subito. Basta far inserire una riga nella Gazzetta Ufficiale, che riserva sempre al governo ed alla presidenza della Repubblica uno spazio sino a poche ore prima di andare in stampa.

Se l’abrogazione di questo reato dovesse entrare in vigore, all’interno della riorganizzazione del Codice dell’Ordinamento Militare, cancellerebbe di fatto il processo a carico dei militanti leghisti. Ci sarebbe una sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce più reato. Non è vero, come ha fatto intendere il governo, che non si possa e non si debba intervenire con la correzione entro l’8 ottobre, ultimo giorno utile prima della data di entrata in vigore del decreto legislativo, il 9 ottobre. L’Italia non sente il bisogno di una legge ad Legam in soccorso delle camicie verdi di Bossi. Non possiamo permettere che passi quest’ennesima legge in favore delle forze politiche del centrodestra. Il governo deve immediatamente far pubblicare nella Gazzetta Ufficiale una comunicazione che contenga la correzione dell’elenco delle leggi abrogate, eliminando da queste il ‘Lodo salva Lega’.

Il ministro La Russa, che si richiama continuamente ai valori della Patria, deve intervenire immediatamente per ristabilire la legalità istituzionale e impedire una così palese violazione della Costituzione, che all’Art. 18 proibisce le associazioni che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare. Ci chiediamo: c’è un giudice in Padania?

Fonte:Ilfattoquotidiano.it