L’Italia senza welfare

«Il mio bimbo si chiama Loris, scusi se ho scritto Lollo nell’email, ma era il nome che lui diceva quando gli veniva chiesto come ti chiami», rivela il suo papà: «Sì, il mio bimbo, fino a quel giorno che vorrei cancellare e cioè il 23 aprile 2012, stava benissimo. Era un bimbo sanissimo di due anni e mezzo. Poi un’emorragia […]

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Dal welfare al warfare, così si indebita lo Stato. Comprando armi

Dal welfare al warfare. In sordina, il più possibile lontano dai riflettori, ma con un’accelerazione recente, l’Italia da paese che impegna le sue forze per la protezione sociale e il benessere (welfare), sta diventando uno Stato che si indebita per le armi (warfare). Lo smottamento avviene a colpi di sterzate decisioniste, con un sistema che tra il serio e il faceto nell’ambiente è chiamato il “depliant”, come quegli opuscoli consegnati nelle agenzie di viaggio per invogliare i clienti a prenotare le vacanze o i volantoni dei supermercati con le offerte di pelati e braciole. Con il depliant delle armi, l’Italia ha comprato costosissimi sistemi d’arma, aerei, elicotteri, sottomarini, la bellezza di 71 programmi di armamento, a colpi di 3 miliardi e mezzo di euro all’anno, a volte anche 4, senza contare gli investimenti di difficile quantificazione inseriti nel bilancio del ministero dello Sviluppo economico.

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Povertà, Caritas: “Aiuti per la sopravvivenza a + 44,5%. Welfare incapace”

La povertà aumenta e coinvolge sempre più persone. Negli ultimi tre anni, dall’esplosione della crisi economica, c’è stata un’impennata degli italiani che si sono rivolti ai centri Caritas e che ormai sono il 33,3% del totale. La fotografia di un’Italia che fatica ad andare avanti e soffre è nel Rapporto povertà 2012 curato dalla Caritas, nel quale si specifica che gli aumenti più consistenti riguardano le casalinghe (+177,8%), gli anziani (+51,3%) e i pensionati (+65,6%). Le richieste di aiuto sono per lo più legati a povertà economica, lavoro e casa

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