Stato-Mafia, il pentito Di Carlo "Più che trattativa Stato e mafia erano soci"

“Non ho preso parte alle stragi e non le avrei condivise, ma ero in carcere e ho ricevuto visite da esponenti di servizi che mi hanno proposto un accordo per fermare Falcone”. Lo afferma il pentito Franco Di Carlo in un’intervista a Repubblica. “Accadde prima dell’attentato all’Addaura dell’89, venne a trovarmi un emissario di un ufficiale dei servizi che era […]

Continua a leggere

Stato-mafia: Gioacchino La Barbera e quella trattativa parallela

Palermo. In una terra che vive di segnali l’udienza di oggi al processo sulla trattativa Stato-mafia inizia proprio con un segnale preciso: quello di uno Stato che pretende rispetto. Anche da parte del più efferato boss di Cosa Nostra i cui proclami di morte sono da alcuni giorni sotto gli occhi di tutti. E’ lo stesso presidente della Corte di Assise a rivolgersi a Totò Riina. Nel collegarsi in videoconferenza con la saletta del carcere di Opera (Mi) Alfredo Montalto nota che il capo di Cosa Nostra ha un cappello in testa. Il magistrato gli ricorda che quella saletta rappresenta di fatto un’aula di giustizia e che quindi, in segno di rispetto, il cappello deve essere tolto. Riina esegue senza battere ciglio.

Continua a leggere

Processo trattativa Stato-mafia, udienza del 16 Gennaio '14

Palermo. “La mafia era preoccupata perché il dottor Falcone era riuscito a togliere il maxiprocesso al giudice Carnevale. Invece in Cosa nostra si sapeva che appena il processo arrivava al giudice Carnevale, lui lo buttava a terra. Era una sorta di assicurazione”. Lo ha detto il pentito Gaspare Mutolo, deponendo in videoconferenza al processo per la trattativa tra Stato e mafia a Palermo. “

Continua a leggere
1 13 14 15 16 17 18