Di Matteo: ecco chi lo vuole uccidere e perché

Pietro Tagliavia, uomo d’onore di Brancaccio; Cosimo Vernengo, boss di Santa Maria di Gesù; Vito Galatolo, figlio del capomandamento dell’Acquasanta; Girolamo Biondino, fratello del braccio destro di Totò Riina, Salvatore; Tommaso Lo Presti, capomandamento di Porta Nuova; Nunzio Milano, boss di Porta Nuova; Giuseppe Guttadauro, capomandamento di Brancaccio. Sono questi alcuni nomi presenti nella lista degli uomini di mafia, scarcerati di recente, su cui si concentra l’attenzione delle Procure.

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Trattativa Stato-mafia: gioco sporco!

Basiti. E’ così che si resta di fronte alla istanza di rimessione inviata alla Cassazione dall’ex generale dei carabinieri Mario Mori. La richiesta – totalmente esplicita – è quella di spostare ad altra sede il processo sulla trattativa Stato-mafia che vede alla sbarra lo stesso ex comandante del Ros, alcuni suoi colleghi dell’Arma, ex ministri, ex esponenti politici, collaboratori di giustizia e boss mafiosi di prima grandezza. La strategia della difesa è alquanto sibillina: strumentalizzare a proprio uso e consumo il reale clima di tensione che ruota attorno al processo e al pm Nino Di Matteo. L’obiettivo è altrettanto subdolo, e del tutto evidente: far sospendere il processo e soprattutto far spostare il dibattimento, facendolo così ripartire da zero.

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