Trattativa, Scotti: "Nessuno me ne ha riferito, se ne assumeranno responsabilità"

A maggio era stato chiamato a deporre dinanzi alla Corte d’Assise di Palermo per essere esaminato dai pm del processo trattativa Stato-mafia. L’udienza di oggi prevedeva invece per Vincenzo Scotti, nel ’92 ministro dell’Interno fino al 28 giugno, giorno in cui con la formazione del governo Amato verrà misteriosamente sostituito da Nicola Mancino (imputato al processo per falsa testimonianza, ndr), il controesame degli avvocati difensori.

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Trattativa, Vincenzo Scotti: ritratto di un Stato-mafia

Palermo. E’ l’immagine di uno Stato-mafia quella che si materializza nelle dichiarazioni dell’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti. All’udienza odierna del processo sulla trattativa l’ex esponente democristiano ricostruisce il contesto politico-istituzionale prima e dopo la strage di Capaci, fino a quella che a tutti gli effetti è la sua destituzione dall’incarico di ministro avvenuta il 28 giugno ‘92. Lo stesso Scotti lo ha già raccontato più volte nelle aule giudiziarie: le ultime sue audizioni risalgono, una, al 2012 durante il processo Mori, e l’altra appena quattro mesi fa, al Borsellino quater.

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