Soldi ai partiti? Conviene più che darli alle associazioni. Accuse al governo

Dare soldi ai partiti conviene più che donarli alla ricerca sul cancro. E da giorni il terzo settore è in subbuglio. Sul piede di guerra le associazioni impegnate sul fronte dei diritti umani ma anche tra i big istituzionalizzati della solidarietà come Airc, Ail e Telethon serpeggia un crescente imbarazzo nei confronti del governo. Tutto per via del disegno di legge che abolisce, almeno a parole, il finanziamento pubblico ai partiti.

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Partiti, non solo finanziamenti pubblici: ecco chi sono i “benefattori” della casta

Anche nel passaggio dalla lira all’euro lo scalino è stato ammortizzato. Tanto era allora, il doppio dopo. Anzi, i benefattori della politica sono stati al passo con gli appetiti crescenti: bonifici con zeri abbondanti a coprire una perenne campagna elettorale. I nomi sono quasi sempre gli stessi: presunti capitani d’industria come la famiglia Riva, imprenditori dall’aspetto illuminato tipo la famiglia Benetton. O Diego Della Valle, sempre presente negli ultimi vent’anni. I più generosi e attenti? Tutte le realtà legate al mondo della sanità e dell’edilizia. Destra, sinistra, centro. Questo ballo coinvolge tutto il Parlamento.

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Beni comuni e democrazia

Cari amici del manifesto, ho aderito al “Manifesto per un nuovo soggetto politico” con un messaggio nel quale, considerandolo un documento aperto, annunciavo alcune mie riserve e una vera e propria «opinione dissenziente». Vista la piega assunta dalla discussione, provo a rendere esplicita questa mia adesione in qualche modo “condizionata”.

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