Difendiamo la Signora Costituzione

Firmare l’appello de Il Fatto significa gridare «no» a questo scempio e pretendere l’ossequio alla Carta Suprema, che fino ad ora, nonostante gli attacchi è stata l’unico baluardo a difesa del Diritto e dell’uguaglianza tra i cittadini. Nessuno tocchi l’art. 138, ad altissima tensione, perché muore fulminato. Poiché i parlamentari, sètta nominata per cooptazione e interessi innominati, sono indegni di rappresentarci, tocca a noi vigilare e difendere con ogni mezzo la Supremazia, la Nobiltà e la Grandezza della nostra Costituzione. Dobbiamo raggiungere almeno 500 mila firme da sbattere in faccia a chi con mani impuri voglia manomettere il fondamento stesso della nostra sopravvivenza di oggi e di domani.

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Antonio Ingroia: Difendiamo la Costituzione

Buongiorno a tutti voi, abbiamo convocato questa conferenza stampa perché il Movimento politico Azione Civile si fa interprete di un disagio e di una preoccupazione crescente in chi è informato, nei pochi italiani che sono informati sulla prospettiva di stravolgimento della Costituzione che abbiamo all’orizzonte, non sarebbe sbagliato di parlare di una semplice revisione, parliamo di un vero e proprio stravolgimento della Costituzione che abbiamo all’orizzonte, sarebbe sbagliato semplice revisione, parliamo di un vero e proprio stravolgimento della Costituzione, che cambia, che si presta a cambiare volto, a diventare da Repubblica Parlamentare a Repubblica presidenziale, ed io ho già detto e non esito a ripetere che rischiamo di vedere compiuto e realizzato l’antico progetto piduista di Licio Gelli, di concentrare le mani in un potere esecutivo senza controlli di fatto, né parlamentari, né di legalità, attraverso una riforma di tipo presidenziale come quella che abbiamo all’orizzonte

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Andreotti e la mafia, quella verità insabbiata

All’età di 94 anni è morto Giulio Andreotti. Un figura a dir poco ambigua della storia del nostro Paese, sempre presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative italianee (dalla Consulta Nazionale all’Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita). Tra oggi e domani la maggior parte degli organi d’informazione italiani parleranno di lui come un grande politico, uno statista, un uomo preparato, un protagonista della storia del 20°secolo italiano. Ma c’è una fetta della sua storia che molti tendono a dimenticare.

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