Elezioni 2013, panico a palazzo: cosa si inventeranno i lavapiatti della Nato?

A pochi ore dal voto il palazzo è nel panico. Se ne sentono di ogni colore. Da quel poveraccio di Giannino, caleidoscopio vivente, che si è inventato il master in America, e due lauree finte (esagerato!); a Bersani, che forse progetta di comprare un mazzo di grillini; a Berlusconi, che sogna il sorpasso come nel famoso film; a Monti che, sempre più ieratico, celebra la messa nel tempio bancario con corredo di cagnolini. Quest’ultimo, francamente, è il più comico della compagnia.

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I giornali di destra hanno già trovato il mandante: l’opposizione di sinistra

Per loro i duecentomila di Roma non ci sono mai stati: né manifestazioni pacifiche, né folla di indignati senza intenti guerriglieri. Per i giornali della destra, ieri ci sono stati solo loro: i violenti. E i violenti hanno solo un colore: il rosso. La colpa di tutto, quindi, è bella che pronta, il mandante è già stato trovato: la sinistra italiana, che nei giorni precedenti alla manifestazione avrebbe istigato i facinorosi a spaccare tutto. I titoli d’apertura di Libero, La Padania e Il Giornale portano avanti questa tesi, che trova vigore negli editoriali di Maurizio Belpietro, Andrea Ballarin e Vittorio Feltri.

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Opposizione a sua insaputa

Nel tempo che resta loro fra una rissa sul referendum elettorale, una litigata sul nascente partito dei padroni, il monito quotidiano sul “passo indietro” di B. e sul “governo di emergenza”, i presunti leader della presunta opposizione potrebbero forse spiegare un piccolo dettaglio: le 5098 volte in cui la maggioranza più ampia della storia repubblicana sarebbe andata sotto in questi primi tre anni di legislatura, se non fosse stata salvata dalle assenze della cosiddetta opposizione.

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