Il lodo Napolitano

Avevo sperato che qualcosa fosse cambiato.
Avevo sperato che a fronte della spudorata aggressione messa in atto dai parlamentari del PDL con l’occupazione del Palazzo di Giustizia di Milano, a fronte di questo inaudito attacco all’indipendenza della magistratura, l’attuale presidente della Repubblica, in procinto di fare le valigie e lasciare libero il Quirinale dopo uno dei peggiori settennati che la storia del nostro paese ricordi, avesse avuto un sussulto capace di modificare il pessimo ricordo che ci resterà di questi anni.

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Il lodo Napolitano

Avevo sperato che qualcosa fosse cambiato.
Avevo sperato che a fronte della spudorata aggressione messa in atto dai parlamentari del PDL con l’occupazione dei Palazzo di Giustizia di Milano, a fronte di questo inaudito attacco all’indipendenza della magistratura, l’attuale presidente della Repubblica, in procinto di fare le valigie e lasciare libero il Quirinale dopo uno dei peggiori settennati che la storia del nostro paese ricordi, avesse avuto un sussulto capace di modificare il pessimo ricordo che ci resterà di questi anni.

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Un giudice ndranghetista?

Un’altra condanna importante contro la n’drangheta a Milano e su una materia, come quella del gioco d’azzardo, che è diventata negli ultimi anni centrale per i traffici dell’associazione mafiosa calabrese. Questa volta i giudici dell’ottava sezione penale del tribunale di Milano (l’accusa è stata sostenuta dal procuratore aggiunto della repubblica Ilda Boccassini e dal pubblico ministero Paolo Storari) hanno condannato a 4 anni di carcere il magistrato Giuseppe Vincenzo Giglio ex presidente della Sezione Misure e Prevenzioni del Tribunale di Reggio Calabria. Giglio è stato condannato per corruzione, rivelazione di segreti di ufficio e favoreggiamento aggravato della cosca ndranghetista dei Valle-Lampada e interdetto per 5 anni dai pubblici uffici.

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