Magistratura democratica sul caso Ingroia: “Inaccettabile la ricerca del consenso

di Antonella Mascali | Un’altra bacchettata per il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, dopo quella subita dai vertici dell’Associazione nazionale magistrati. Questa volta, però, l’essere additato come magistrato che tradisce il suo ruolo potrebbe fargli più male, quantomeno sul piano umano. La presa di distanza viene dall’interno, da Magistratura democratica, la corrente di sinistra di cui è sempre stato […]

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Vietato ai magistrati avvicinarsi alla verità

La cosa più sensata l’ha detta Paolo Mieli, l’altra sera da Lerner, quando ha messo in guardia dal criminalizzare Ingroia e i suoi colleghi perché a Palermo non si sa mai quello che può accadere. Ma sono tenui barlumi di ragionevolezza in un coro oscurantista che per l’ennesima volta mette sul banco degli accusati le persone sbagliate: quei magistrati che a costo di immani sacrifici cercano ancora di indagare sulle vere cause delle stragi di vent’anni fa.

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Anche l’Anm è un Sinedrio?

Al primo punto dello statuto dell’associazione nazionale magistrati troviamo scritto che l’associazione stessa si propone di “dare opera affinché il carattere, le funzioni e le prerogative del potere giudiziario, rispetto agli altri poteri dello Stato, siano definiti e garantiti secondo le norme costituzionali”. Subito dopo si legge che l’associazione si impegna a “propugnare l’attuazione di un Ordinamento Giudiziario che realizzi l’organizzazione autonoma della magistratura in conformità delle esigenze dello Stato di diritto in un regime democratico”.

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