“Espulsione ingiusta, fretta eccessiva”. Il caso del dissidente kazako diventa politico

Ora una sentenza del tribunale di Roma lo dice chiaramente: non c’era nessuna irregolarità nel passaporto della moglie di Mukhtar Ablyazov, principale oppositore del regime dittatoriale di Nursultan Nazarbayev in Kazakistan, paese ricco di materie prime e strategico per gli interessi dell’Eni. Eppure la donna, come raccontato il 5 giugno scorso da ilfattoquotidiano.it, è stata estradata dall’Italia. In tutta fretta, senza attendere verifiche sul documento. Tanto da far gridare gli avvocati difensori “alla extraordinary rendition, ossia cattura illegale”.

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F35, il timbro di Napolitano sull’operazione: “Il Parlamento non può porre veti”

l timbro di Giorgio Napolitano sull’operazione F35. Il presidente della Repubblica riunisce il Consiglio supremo di Difesa al Quirinale e non le manda a dire ai partiti che – anche e soprattutto all’interno della maggioranza delle larghe intese – hanno discusso fino alla virgola di come far proseguire l’iter del progetto di acquisto dei cacciabombardieri: il Parlamento non può porre veti al governo in tema di ammodernamento dell’apparato militare, dice il consiglio. Chi decide, insomma, è l’esecutivo. Gli F35 non vengono mai nominati in modo esplicito ma il riferimento è chiaro e il timbro sembra arrivare direttamente dal capo dello Stato, profilando un singolare conflitto istituzionale su una materia così delicata.

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Riforme costituzionali: se a scriverle sono gli amici dei ladri

Visto che la storia spesso si ripete in farsa, l’ultimo capitolo della ridicola tragedia italiana ruota di nuovo intorno alle riforme e alla giustizia. Esattamente come era accaduto nel 1997, con la commissione Bicamerale di dalemiana memoria, tra i nuovi padri ricostituenti in quota Pdl prende corpo l’idea di riscrivere pure il titolo IV della Costituzione: quello che stabilisce poteri, diritti e doveri della magistratura.

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