Omertà di stampa

Chiamatela pure disattenzione. Dimenticanza. Svista. O indifferenza. O anche sottovalutazione del fatto. Ma il silenzio mediatico che ha “accompagnato” la notizia del nuovo allarme rosso scattato per Nino Di Matteo, magistrato ad alto rischio, sa tanto di omertà. Omertà di stampa.
Qualche articolo sui giornali. Quasi zero nei telegiornali (tranne qualche eccezione). Alle prese di questi tempi con lunghi servizi su quanto fa caldo, su quanto costano i lettini da spiaggia…e con la grande questione internazionale del royal baby di Londra, che ha tenuto impegnati cronisti e inviati per una buona quindicina/ventina di giorni, in spasmodica attesa.

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A Palermo il tritolo per uccidere Di Matteo


A pochi giorni dalle commemorazioni sulla strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta, a Palermo torna lo spettro di un nuovo attentato. Nel mirino c’è il sostituto procuratore Antonino Di Matteo, magistrato di punta dell’inchiesta trattativa mafia-Stato confluita nel processo che si svolge a Palermo per “attentato al corpo politico dello Stato”.

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Stato-mafia, il processo rimane a Palermo

Finalmente il coraggio, la professionalità e la precisione del giudice Montalto e della Corte d’Assise di Palermo con i giudici popolari ha dato ragione ai pubblici ministeri Di Matteo, Del Bene, e Tartaglia, coordinati dal Procuratore aggiunto Vittorio Teresi ed il Procuratore capo Messineo. Il processo rimarrà dunque a Palermo, sua sede naturale. Ora speriamo che si possa arrivare a tutta la verità sulla nefasta e blasfema trattativa tra lo Stato-mafia e Cosa nostra.

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