Una strage annunciata

Con terrificante puntualità, con terrificanti coincidenze con quanto è avvenuto ventuno anni fa, si ricomincia a parlare di possibili attentati, di possibili stragi. E’ estate ed è sempre in estate che la mafia colpisce i bersagli che altri, non la mafia, indica come gli obiettivi da colpire.
“Quando sarò ucciso sarà mafia ad uccidermi ma non sarà la mafia ad avere voluto la mia morte”. Erano le parole pronunciate da Paolo Borsellino prima della sua morte annunciata e attorno a lui, in quello scorcio d’estate del ’92, succedeva quello che succede attorno a Nino Di Matteo in questo scorcio d’estate del 2013.

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Omertà di stampa

Chiamatela pure disattenzione. Dimenticanza. Svista. O indifferenza. O anche sottovalutazione del fatto. Ma il silenzio mediatico che ha “accompagnato” la notizia del nuovo allarme rosso scattato per Nino Di Matteo, magistrato ad alto rischio, sa tanto di omertà. Omertà di stampa.
Qualche articolo sui giornali. Quasi zero nei telegiornali (tranne qualche eccezione). Alle prese di questi tempi con lunghi servizi su quanto fa caldo, su quanto costano i lettini da spiaggia…e con la grande questione internazionale del royal baby di Londra, che ha tenuto impegnati cronisti e inviati per una buona quindicina/ventina di giorni, in spasmodica attesa.

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