L’Avvocatura Stato-mafia

Tenetevi forte perché questa è strepitosa: il presidente della Repubblica non solo non è indagabile, intercettabile, ascoltabile, nemmeno se uccide la moglie o parla con uno che ha ucciso la moglie; non solo non può essere nominato in Parlamento, come disposto dagli appositi Boldrini e Grasso; ma non può neppure testimoniare la verità in un processo, nemmeno se conosce elementi utili a far luce su un delitto.

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Napolitano, ora basta!

C’è un’enfasi quirinalizia, in questa ennesima puntata dell’affaire del conflitto d’attribuzione dei poteri, che lascia perplessi. Il capo dello Stato non perde occasione per definirsi il bersaglio di una dura campagna contro di lui. Non fa mistero di indicare in “magistrati, giornalisti e politici” i sapienti tessitori di una trama di denigrazione, calunnie e insinuazioni sospettose a danno della sua persona e dell’incarico istituzionale che si trova ad occupare.
Che lo pensi, non è una novità.

Sin dal momento in cui trapelò la notizia dell’e

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Si dica apertamente: i morti non ritornano, i familiari si rassegnino

Si dica apertamente, una volta per tutte, che la legge non è uguale per tutti. Si dica apertamente che ci sono cittadini più cittadini degli altri. Si dica apertamente che Mancino Nicola appartiene al <> e, in quanto tale, ha diritto a un trattamento di favore. Si dica apertamente che la magistratura, se individua nel corso del suo lavoro, fili istituzionali scoperti, e ad altissima tensione, deve immediatamente battere i

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