I dubbi e quel che dirà il Presidente

Questo in Italia è uno dei pochi casi in cui il diritto ha prevalso sulla politica ed è una delle poche volte in cui questo è finora avvenuto e la testimonianza del presidente della repubblica, nel processo sulla trattativa, appare, come ha dichiarato il presidente della Corte di Assise, Alfredo Montalto, né superflua né irrilevante. Il riferimento dei pubblici ministeri palermitani è a una lettera che gli inviò al Capo dello Stato il consigliere giuridico del Quirinale, Loris D’Ambrosio, il quale esprimeva, in quella lettera, il sospetto di esser stato tra il 1989 e il 1993 ” come direttore degli Affari Penali al Ministero della Giustizia un ingenuo e utile scriba di cose utili a fingere da scudo per indicibili accordi.

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Napolitano e il processo sulla Trattativa: se questo è un presidente…

Ormai è un dato di fatto. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sostiene di non avere “in alcun modo ricevuto dal dottor D’Ambrosio qualsiasi ragguaglio o specificazione circa le ‘ipotesi’, solo ‘ipotesi’ da lui enucleate” escludendo di aver ricevuto indicazioni riguardanti il “vivo timore a cui questi ha fatto il generico riferimento nella drammatica lettera del 18 giugno”.

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