Al Borsellino quater Di Matteo racconta Scarantino

Audio all’interno! 
di Lorenzo Baldo e Aaron Pettinari 
Il pm palermitano sentito come teste a Caltanissetta Dal primo interrogatorio tenuto con il “falso pentito” Vincenzo Scarantino al confronto con i collaboratori di giustizia Totò Cancemi, Mario Santo Di Matteo e Gioacchino La Barbera; poi ancora il processo “Borsellino bis” ed il “Borsellino ter” passando per le inchieste sui “mandanti esterni” […]

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Borsellino quater: Mancino sceglie di non rispondere

Avanti un altro. Al Borsellino quater la lista di coloro che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere aggiunge un ulteriore nominativo. Così come avevano scelto Vincenzo Ricciardi, Mario Bò, Mario Mori e Giuseppe De Donno anche l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino ha deciso di non rispondere in quanto imputato di reato connesso. Una scelta legittima in base alla forma a lui riconosciuta di “testimone assistito” ma che fornisce comunque l’immagine di uno Stato che preferisce tacere, o non ricordare, pur di tenere seppellite certe verità.

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Trattativa quella sconosciuta: dall'ignaro Amato al confuso Arlacchi

Uno non ha mai sentito parlare di trattativa. L’altro quel termine l’ha usato, l’ha scritto nero su bianco, forse per la prima volta nella storia, collaborando alla redazione della nota della Dia, datata agosto 1993, in cui in 24 pagine si prova a dare una spiegazione su quanto accaduto tra il 1992 ed il 1993. I due protagonisti sono Giuliano Amato e Pino Arlacchi, sentiti ieri come testimoni al processo Borsellino Quater che si sta celebrando innanzi alla Corte d’Assise di Caltanissetta.

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