Relationem: l'ombra dell'anticristo in Vaticano

RELATIONEM, è questo il nome del dossier che i tre cardinali (Julian Herranz Casado, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi), incaricati dal Papa di indagare a 360° sulle lotte intestine e diaboliche all’interno della Curia (sfociate poi nel caso Vatileaks), hanno consegnato nei giorni scorsi allo stesso Benedetto XVI. Un dossier di 300 pagine in cui sono contenute prove inquietanti, interviste, intercettazioni, lettere autografe, ammissioni, giuramenti e quant’altro, sugli scandali avvenuti all’interno dell’istituzione vaticana. Ieri ed oggi, sul quotidiano La Repubblica, Concita De Gregorio ha pubblicato due articoli approfonditi da cui emerge un’inquietante verità, ovvero che dietro a queste lotte intestine si nascondono i motivi per cui Benedetto XVI ha rassegnato le proprie dimissioni, lasciando certi problemi al proprio successore.

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Il Papa si dimette. Ne sanno niente allo Ior?

Nella storia della Chiesa c’è un unico precedente, quello di Celestino V di cui sappiamo tutti per aver studiato la “Divina Commedia” negli anni del liceo. Gli altri sono tutti morti in carica; non tutti per morte naturale, va detto: ci sono stati i martiri della prima cristianità, poi qualche papa assassinato nel Medioevo… poi forse qualche altro. In Vaticano pare vada molto in voga il caffè corretto…Il codice canonico prevede la possibilità di dimissioni del Papa, ma la cosa è sempre parsa molto sconveniente. La Chiesa è monarchica e non ama i dualismi: pensate solo al problema della convivenza fra un Papa in carica ed uno emerito. Ogni starnuto del secondo (e questo scrive libri e twitta che è un piacere) potrebbe suonare come sconfessione del precedente. Poi, sul piano simbolico, la cosa può apparire come una fuga dalle proprie responsabilità

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Il papa errante

È già divenuto banale, scontato, dire che le dimissioni di Benedetto XVI sono un evento storico. Tutti i rimandi alla straordinaria storia del papato ci dicono che siamo di fronte a una svolta destinata ad avere grandissime ripercussioni sui sentimenti e le emozioni di un miliardo di persone in ogni angolo del pianeta, e perfino sui rapporti di forza politici e finanziari che si dispiegano in varie aree cruciali del mondo. Perché questa Chiesa cattolica è certo luogo di fede e di speranza per milioni, ma è molto di più centro di potere. Credo che abbiano ragione coloro che ritengono che questo dramma sia il risultato di una evidente crisi politica che ha il suo epicentro nel “sistema” dei corridoi vaticani. Una crisi virulenta, immediata e gravissima, che non ammetteva dilazioni. Un gesto quasi obbligato. Non c’è bisogno di ricordare il lungo rosario di scandali italiani, bancari in primo luogo, che hanno costellato il percorso di questo Papa. C’era e c’è del marcio in Vaticano. Lo IOR, Istituto per le Opere di Religione, e i suoi rottami, erano da tempo un bubbone maleodorante che infettava ogni mossa della Chiesa cattolica.

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