L’Aids in Tanzania diventa pandemia Per batterlo servono soldi ma l’Italia non paga

Moses ha tre anni ma dimostra nove mesi, è affetto da una grave forma di tubercolosi. Mika dice di non sapere se ha l’Hiv, ma che comunque preferirebbe ricorrere al guaritore. Tatu ha 38 anni, è sieropositiva, ma suo figlio Faith è nato sano. Tre vite, tre storie che vengono dalla Tanzania, uno stato dell’Africa orientale dove l’Aids colpisce – secondo i dati del Programma di controllo nazionale su Hiv/Aids – 17 persone ogni 100. In termini assoluti, due milioni di persone ammalate di Aids su una popolazione complessiva di 38,3 milioni di persone.

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