Strage Bologna: il 27 novembre l’udienza preliminare contro i mandanti

Gli avvocati delle vittime: “Da ora inizia il vero processo sull’attentato

Il Gup del Tribunale di Bologna, Alberto Gamberini, ha fissato per il prossimo 27 novembre, alle ore 9.30, l’udienza preliminare del processo sui mandanti della strage di Bologna. In aula compariranno quindi gli imputati Paolo Bellini, ex Avanguardia nazionale, per concorso in strage, l’ex generale del Sisde Quintino Spella e l’ex carabiniere Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e Domenico Catracchia, amministratore di condominio di immobili in via Gradoli a Roma, per false informazioni al pm, al fine di sviare le indagini. La richiesta di rinvio a giudizio firmata dalla Procura generale di Bologna, con l’avvocato generale Alberto Candi e i sostituti procuratori Umberto Palma e Nicola Proto, risale invece allo scorso 19 maggio. Oltre ai 4 imputati, l’indagine della Procura generale si è concentrata su persone oggi decedute che hanno avuto un ruolo determinante nell’attentato. Si tratta del numero uno della segretissima loggia P2, Licio Gelli, il suo braccio destro Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato, ex direttore dell’Ufficio Affari riservati del Viminale e il giornalista Mario Tedeschi, accusati, da morti, di essere ‘le menti’ della strage del 2 agosto 1980, cioè mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato. Oltre al 27 novembre, se l’udienza non dovesse concludersi, sono già in calendario altre due date: il 4 e l’11 dicembre. “La fissazione delle udienze preliminari relative al processo mandanti rappresenta un passaggio importante”, ha detto Andrea Speranzoni e Roberto Nasci, avvocati dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna. “Da ora – hanno aggiunto i legali – ha inizio il processo vero e proprio. Questo approdo è il frutto di tre anni di atteso e meticoloso lavoro investigativo condotto dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bologna che ha individuato importanti e nuove fonti di prova, operando con nuovi metodi investigativi di carattere informatico e con una strategia di raccolta delle prove encomiabile“. “Difenderemo e rappresenteremo – hanno dichiarato – più di 120 familiari di persone assassinate il 2 agosto 1980 a Bologna e numerosi feriti, costituendoci parte civile anche nei confronti degli imputati accusati di depistaggio e di informazioni false. Riteniamo che la lettura degli atti faccia emergere e getti nuova luce sul livello politico che organizzò la Strage e i connessi depistaggi, ideati e preparati anche preventivamente al 2 agosto 1980. Un livello politico che nel 1980 diede continuità alla strategia della tensione inaugurata dalla bomba di Piazza Fontana a Milano nel 1969 e che – hanno concluso gli avvocati – stilò in quell’anno un patto produttivo di effetti negli anni successivi all’80“.

fonte: antimafiaduemila.com