Aria urbana più pulita con una maggiore varietà di alberi in città

L’opzione strade senza alberi irrealistica per la pianificazione urbanistica

Che effetto hanno gli alberi sulle concentrazioni di particolato inspirate dai pedoni nei viali delle città? E’ una domanda alla quale ha cercato di rispondere lo studio “Large-eddy simulation of the optimal street-tree layout for pedestrian-level aerosol particle concentrations – A case study from a city-boulevard”, pubblicato su  Atmospheric Environment: X da un team di ricercatori dell’università di Helsinki  e del Finnish Meteorological Institute, che ha rivelato che l’aria era più pulita nei viali ombreggiati con tre file di alberi di altezza variabile.

I ricercatori finlandesi, in collaborazione con la municipalità di Helsinki, hanno realizzato un modello di come diverse specie di alberi e la posizione influiscono sulla qualità dell’aria per i pedoni e alla fine hanno scoperto che l’opzione migliore è risultata una fila di tigli comuni (Tilia vulgaris) più alti a separare le corsie della strada e i più bassi sorbi intermedi  svedesi (Sorbus intermedia) che fiancheggiano i lati.

La principale autrice dello studio, Leena Järvi  dell’ Institute for Atmospheric and Earth System Research (INAR) e dell’Helsinki Institute of Sustainability Science (HELSUS), spiega che con questa disposizione degli alberi «L’aria era un quinto più pulita rispetto all’opzione meno favorevole, ovvero quella con quattro file di alberi di uguale altezza». Secondo la ricercatrice dell’università di Helsinki, si tratta di «Una differenza sorprendentemente marcata. Un’altra scoperta che può essere considerata una sorpresa è il fatto che le siepi alte un metro situate sotto la fila di alberi più vicina al bordo strada non hanno avuto alcun impatto pratico sulla qualità dell’aria dei marciapiedi».

Ogni anno in Finlandia muoiono centinaia di persone a causa dell’inquinamento atmosferico, niente rispetto alle decine di migliaia in Italia, ma questo basta ai finlandesi a ritenere importante la riduzione della concentrazione di particolato e, mentre in Italia si sono continuati a tagliare alberi urbani anche durante la chiusura per il Covid-19 (con qualche pubblico amministratore che ha approfittato della forzata mancata sorveglianza da parte di comitati e ambientalisti)  nella capitale finlandese si stanno attualmente progettando nuovi viali cittadini all’inizio delle autostrade Vihdinväylä e Tuusulanväylä.

Ma anche a Helsinki si prevedeva inizialmente di mantenere l’aria pulita non piantando alberi lungo le nuove strade, perché riducono la velocità del vento e, di conseguenza, compromettono la rimozione degli inquinanti prodotti dal traffico da quelli che sono veri e propri canyon stradali.  Ma i ricercatori fanno notare che «Allo stesso tempo, la vegetazione è necessaria, ad esempio, per garantire il benessere, il che rende un’opzione senza alberi irrealistica per la pianificazione». Insomma, senza gli alberi che fanno da barriera e da spugna, il particolato si diffonderebbe nelle aree circostanti le strade.

Nelle opzioni esaminate da proporre all’amministrazione cittadina, il numero di file di alberi variava da 2 a 4, con l’opzione 4 file con alberi più distanziati e quella 2 file con alberi piantati molto più vicini, come stabilito dalle regole della pianificazione urbana finlandese. Nell’opzione con 3 file di alberi, è stato studiato anche l’effetto delle siepi poste sotto gli alberi e quello di piantare varie specie di alberi.

Lo studio ha applicato l’high-quality PALM model progettato per la modellizzazione della qualità dell’aria, che consente la valutazione delle differenze di qualità dell’aria con una risoluzione molto elevata e con un altissimo grado di precisione. La modellazione è stata effettuata con il supercomputer CSC, in quanto un normale computer desktop avrebbe impiegato circa un anno a calcolare ciascuna opzione, nel complesso circa 12 anni prendendo in considerazione tutte le direzioni del vento e le opzioni degli alberi. Per il supercomputer, il completamento di questa attività ha richiesto solo circa 14 giorni.

All’università di Helsinki fanno notare che «L’adesione del particolato alla vegetazione riduce la concentrazione di particelle nell’aria, ma l’effetto è più limitato rispetto all’aumento provocato dalla decelerazione del vento o dalla ridotta ventilazione nel canyon stradale».  Il particolato più fine si lega meglio alla vegetazione rispetto a quello di dimensioni maggiori, «Motivo per cui – spiegano ancora gli scienziati – con l’aumento del numero di alberi il numero delle particelle più piccolo trovate nell’aria è meno di quello delle particelle più grandi. Con alberi di altezza uniforme su tre file, la concentrazione di piccole particelle di dimensioni inferiori a 10 micrometri è cresciuta dell’88% e persino la concentrazione di particelle al di sotto di 2,5 micrometri è aumentata del 42% rispetto al canyon stradale completamente privo di alberi. L’opzione con tre file di alberi con diverse altezze, che era l’opzione più pulita, faceva aumentare la concentrazione di piccole particelle sotto i 10 micrometri del 75% e quella delle piccole particelle sotto 2,5 micrometri del 35%».

fonte: greenreport.it