Le 4 azioni chiave per arrestare il riscaldamento globale e salvare l’economia

I costi? Lo 0,03% del PIL globale all’anno, con più del raddoppio dell’economia mondiale entro il 2050

L’ultima edizione del rapporto “Global Energy and Climate Outlook (GECO) del Joint research centre (Jrc) della Commissione europea e del National center for climate change strategy and international cooperation (NCSC) della Cina, identifica 4 dinamiche tecnologiche nel settore energetico che hanno, se attuate contemporaneamente. La forza per limitare il riscaldamento globale a meno di 2° C.

Gli scienziati del Jrc e cinesi ricordano che «La temperatura media globale è già di 1° C sopra i livelli preindustriali e le tendenze odierne in termini di emissioni e consumo di energia non sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Ma esistono i mezzi per raggiungere quegli obiettivi.

Infatti, il GECO, dimostra che è tecnicamente possibile raggiungere l’obiettivo di 2° C dell’accordo di Parigi – a un costo relativamente basso, nonostamnte quel che crede Giorgia Meloni che probabilmente il GECO non lo ha letto e non lo leggerà mai – trasformando contemporaneamente quattro elementi del sistema energetico. Eccoli

1 – L’elettrificazione per dare una super-carica alla transizione energetica. L’elettricità è sempre più prodotta da fonti energetiche rinnovabili. Pertanto, l’elettrificazione, che sostituisce le tecnologie basate sui combustibili fossili con alternative basate sull’elettricità, svolge un ruolo chiave nella transizione energetica. Il rapporto rileva che i tassi di elettrificazione sono aumentati in tutti i settori che consumano energia (industria, edifici e trasporti) e continueranno ad aumentare anche in assenza di nuove politiche climatiche più forti. «Tuttavia – dicono i ricercatori europei e cinesi – è necessaria un’ulteriore spinta per elettrificare i settori che consumano energia in modo da accelerare la decarbonizzazione dell’intero sistema energetico». I,n particolare, i trasporti sono uno dei settori cruciali che finora hanno mostrato un livello molto basso di elettrificazione, ma è probabile che questa situazione si riprenda presto grazie al rapido sviluppo dei veicoli elettrici e alla prevista produzione di combustibili sintetici derivati ​​dall’elettricità. Secondo il Jrc, «Se combinata con una transizione verso l’elettricità rinnovabile, l’elettrificazione può anche avere effetti positivi sulla qualità dell’aria e sulla salute umana».

2 – Decarbonizzazione della generazione di energia. La decarbonizzazione della produzione di energia può essere ottenuta aumentando la quota di fonti energetiche low-carbon, in particolare le energie rinnovabili, e riducendo l’uso di combustibili fossili.  Con la decarbonizzazione della produzione di energia, l’elettricità diventa progressivamente un combustibile low-carbon.

Il rapporto sostiene che «La piena decarbonizzazione della produzione di energia non è solo tecnicamente fattibile, ma anche una misura economicamente vantaggiosa per combattere i cambiamenti climatici. Le tecnologie chiave per la produzione di energia low-carbon sono già disponibili. E con costi di generazione inferiori a quelli delle tecnologie basate sui combustibili fossili in un numero crescente di mercati in tutto il mondo, sono anche sempre più competitivi. Oltre all’elettricità, gli scenari a 2° C prevedono anche l’adozione più ampia di altri vettori energetici a low-carbon come biocarburanti liquidi, idrogeno, e-gas ed e-liquidi».

3 – Aumentare l’efficienza energetica. Le opzioni di efficienza energetica nei nostri edifici, trasporti e settori industriali aiutano a risparmiare energia e ridurre i consumi. Il rapporto sottolinea che «Il passaggio da tecnologie inefficienti a combustibili fossili a tecnologie elettriche più efficienti offre miglioramenti in termini di efficienza. Ad esempio, le tecnologie elettriche come le pompe di calore negli edifici e i veicoli elettrici hanno un’efficienza energetica superiore rispetto ai sistemi di riscaldamento e ai veicoli tradizionali.

4 – Nuove opzioni per integrare e stoccare energia verde. Il rapporto chiede inoltre di attuare nuove soluzioni che consentano l’espansione delle tecnologie dell’energia rinnovabile, alcune delle quali sono intermittenti per natura. Ad esempio, le soluzioni fisse di accumulo di energia possono essere utilizzate per aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico e stabilizzare la rete elettrica.

Nonostante la destra italiana pensi che per uscire dalla crisi economica da Coronavirus bisogna ritornare indietro ai bei tempi (e inquinamenti) andati e aspettare che il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici provochino un disastro planetario che si trasformerà in una crisi economica che farebbe impallidire qualsiasi altra crisi che abbiamo vissuto finora, lo studio dimostra che «E’ tecnicamente possibile passare all’energia pulita e raggiungere l’obiettivo di 2° C a costi relativamente bassi, innescando benefici, come il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione degli impatti economici dei cambiamenti climatici stessi».

Gli scienziati del Jrc e dell’NCSC hanno stimato che «Il costo nei prossimi decenni ammonterebbe allo 0,03% del PIL all’anno», ma questo produrrebbe più del raddoppio dell’economia mondiale entro il 2050. Come se non bastasse, il continuo miglioramento delle condizioni per attuare l’elettrificazione «possono svolgere un ruolo significativo nel ridurre i costi macroeconomici».

Ma queste sono prospettive per leader che guardano al futuro, non per chi non riesce a vedere a un palmo dal suo naso e, facendo finta di chiedere un cambiamento vuole semplicemente a il ritorno al business-as-usual e all’economia fossile in mano ai padroni di sempre sostenuti dai dinosauri della politica reazionaria spacciata per “rivoluzione”.

fonte: greenreport.it