Coronavirus, Leonardo Caffo: «Ecco perché dobbiamo costruire un futuro più ecologista e animalista»

DI BEATRICE MONTINI

corriere.it

La «normalità» che abbiamo alle spalle probabilmente non tornerà più. É il momento di pensare al mondo che vogliamo. Il filosofo vegano e antispecista ha pubblicato un saggio intitolato «Dopo il Covid-19 Punti per una discussione»

Tornare alle nostre vite, alla «normalità». É quello che la maggior parte di noi desidera in questo momento. O forse no. Leonardo Caffo, filosofo e scrittore, si interroga in «Dopo il Covid-19. Punti per una discussione» (un piccolo ma intenso saggio appena uscito per Nottetempo, qui il link) su come e perché dovremmo prendere questo momento per iniziare a cambiare proprio la nostra quotidianità. Ecco cosa ci ha detto.

Dopo oltre un mese di lockdown le persone hanno voglia di tornare alle loro vite. Lei però ci ricorda che proprio quella «normalità» è il problema. Se potesse riassumere in 3 punti le cose da cambiare (le prime tre, le più importanti) quali sarebbero?

Non sono proprio tre, ma sono quelle che mi vengono immediatamente. Incentivare la vita in campagna, non in città. Disincentivare il lavoro non retribuito, gli spostamenti non necessari, investire nuovamente sul lavoro manuale, creare nelle scuole materie pratiche anche nei licei volte alla cura si sé, eliminare il mito borghese della denatalizzazione e investire sulla qualità della vita e non sulla quantità, tentare riconversioni industriali reali, alimentazioni vegetali, fine della produzione di plastiche e inquinanti, fine dei combustibili fossili, forestazione massiccia delle città, limitare l’uso delle fake news con leggi stringenti, eliminare l’uso dei social per fini politici, diffondere il valore della stabilità e non del progresso, limitare numero di amici a quelli che realmente ti sono vicini; produrre il cibo da sé, globalizzare la sanità, fare orti, contributi statali per ristrutturare Borghi e cascine, obbligare allo studio della filosofia per la gestione delle crisi di valori e non solo sanitarie. Il resto, tipo i divisori di plastica nelle spiagge, sono contingenza e voglia di ancorarsi a un sistema fallito. Il virus è solo un effetto, non la causa del problema. O combattiamo le condizioni di possibilità anche delle future pandemie o dobbiamo rassegnarci a un mondo di mascherine e divisori di ogni genere.

Entrando un po’ nella sua vita privata, lei ha appena avuto una figlia. Come pensa sarà il futuro degli altri bimbi del 2020 e dell’«homo sapiens post covid», come dice lei?

Dipende da noi. Morgana, mia figlia, è nata in piena emergenza (ha poco più di un mese). Questo significa che ha sia una fortuna che una sfortuna. Non avrà nessuna nostalgia del mondo di prima, perché non lo ha conosciuto, ma se si dovesse svegliare la sua coscienza nel mondo che è solo una brutta copia del prima allora la fortuna diventerà sfortuna: dobbiamo farlo, in parte, anche per la vita che viene e non solo per noi. Nel mio piccolo libretto provo a dire che è caduto un tipo di mondo, non il mondo e così anche un tipo di essere umano, e non l’umano in quanto tale. Mi immagino il futuro di Morgana come un futuro più ecologico e femminista, con meno falsi miti da inseguire, nella speranza che la stabilità e non solo il progresso fino a se stesso diventi un valore. La verità è che dovremmo tutti aprirci alla percezione dello straordinario: una vita degna anche breve piuttosto che una sopravvivenza indegna e lunga, la fine del consumo del tempo e l’inizio dell’uso della vita. Non so se siamo pronti, ma so che questi sono i valori che voglio trasmettere a Morgana, che poi sono i valori di Lucrezio: «la vita non sempre va conservata».

Lei è vegano e da tempo si batte per i diritti degli animali. Pensa sia davvero possibile cambiare il nostro modo di rapportarci con loro? Che importanza avrà questo rapporto nel nostro futuro?

O cambia ora o non cambierà mai più. Ho da poco letto di una felicità diffusa perché la Cina ha bandito il commercio di cani e gatti per fini alimentari. Molti di questi commentatori entusiasti, durante la Pasqua, continuando a sentirsi più civili degli altri, sono andati a comprare l’agnello convinti che ereditare una cultura violenta difendendola, e criticare le altre attaccandole, sia simbolo di intelligenza. Schizofrenia diffusa, sapendo che anche il Covid 19 è figlio di uno “spillover”, cioè di un salto di specie del virus causato proprio dai perenni contatti maldestri con gli altri animali. Dobbiamo immediatamente immaginare un modo di vivere più vicino agli animali, garantendo loro diritti, come un viatico verso la risoluzione di molteplici problemi legati all’eco-sostenibilità (oltre a essere, per il sottoscritto, anche il modo più etico per vivere). Le rivoluzioni etiche arrivano sempre per ragioni di convenienza e se il Covid-19 ci dovesse portare a una situazione di totale follia e dovesse durare due o più anni, piano piano anche le fasce meno colte della popolazione mondiale sceglieranno, tra la vita e lo sfruttamento animale, la vita. È in atto uno spillover (salto di specie) di un virus, ripetiamolo, che ci sta facendo rinunciare ad alcune libertà fondamentali come la libertà di movimento e di gestire liberamente la vita. Tutto questo deriva davvero dal rapporto sbagliato con le altre specie (ormai lo ammette qualsiasi organo, da Nature alla Mit Review) e pensare che possiamo continuare a privare di libertà di movimento e respiro anche altre forme di vita e magari chissà, con un po’ di fortuna, avere ulteriori spillover è folle. Perché hanno chiuso molte attività ma non gli allevamenti intensivi che sono, per loro stessa natura, dei potenziali focolai tra sangue, sudore, carne e disperazione degli animali? Il problema ora è combattere il virus, certo. Ma anche combattere la mentalità orripilante che genera i mostri che siamo, e quelli che dobbiamo combattere.

Beatrice Montini

Fonte: www.corriere.it

Link: https://www.corriere.it/animali/20_aprile_14/coronavirus-leonardo-caffo-ecco-perche-dobbiamo-costruire-futuro-piu-ecologista-animalista-a5026890-7e54-11ea-9d1e-3b71f043fc58.shtml?fbclid=IwAR2JQrnOBpuZuRmk3fpRccw027fuzDOKzSDB3K-UzQvrYnq7iiAuJw5j49I

Tratto da :Comedonchisciotte