Addio a Giulietto Chiesa
di Giorgio Bongiovanni
La notizia è arrivata all’improvviso. Siamo increduli e scioccati perché in questi anni i nostri cammini non si sono solo incrociati. Abbiamo percorso strade insieme e condiviso battaglie. Una collaborazione reciproca, tra ANTIMAFIADuemila e Pandora Tv, che andava oltre l’idea di lavoro. Era una lotta di Resistenza in un mondo, quello dell’informazione, divenuto sempre più complesso.
Giornalista, scrittore, Giulietto Chiesa, era nato il 4 settembre 1940 ad Acqui Terme e fu a lungo corrispondente da Mosca prima per l’Unità e poi per La Stampa, oltre che inviato per il Tg5, il Tg1 e il Tg3. In decine di libri ha raccontato la Perestroika di Gorbaciov, di cui divenne amico personale, quindi i grandi sconvolgimenti della guerra e la globalizzazione.
Ma nel suo percorso di vita un ruolo importante lo ebbe anche la politica.
Fu dirigente del Pci e nel 2004 venne anche eletto al parlamento europeo.
Negli ultimi anni il suo impegno era andato anche oltre la politica. Lo scorso dicembre a Fermo ha tenuto un lungo incontro per parlare dell’informazione, della politica, della crisi economica ed energetica mondiale, del rischio di un nuovo conflitto mondiale, della necessità di approfondire argomenti andando oltre la “versione ufficiale”.
Giulietto se ne è andato il giorno dopo la Festa della Liberazione. Anche per essa ha combattuto in questi anni con il suo essere “controcorrente” ed è così che lo vogliamo ricordare.
Giulietto Chiesa è stato un amico caro, un fratello e un maestro. Ciao Giulietto, per noi esisterai Sempre!
Non
è facile rassegnarsi alla morte di un uomo immenso come Giulietto
Chiesa. Una luce che illuminava la notte dell’informazione di regime, un
faro, un professionista con una visione incredibilmente lucida del
mondo e, soprattutto, un amico prezioso carico di umanità e di amore per
la vita in ogni sua forma. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, di
frequentarlo anche solo per un po’, di collaborare con lui non può che
sentire oggi un gigantesco vuoto, quello che lasciano i pochi grandi
uomini come lui che la storia ha conosciuto. Un vuoto incolmabile e
inaspettato.
Mancherà tutto di lui: la sua conoscenza, il suo acuto
sarcasmo, l’amore per i giovani, la sua forza instancabile, la sua
risata sincera. In molti potranno testimoniarlo, in molti, moltissimi
porteranno per sempre, nel proprio cuore, tutto ciò che ci ha lasciato
in eredità.
Ora tocca a noi onorare la sua vita e seguire il suo
esempio di sacrificio e di dedizione alla verità. Ma non smetterà mai di
mancarci.
Monica Centofante
“Fin da bambina il tuo esempio e il tuo carisma mi sono rimasti impressi.
Oggi
continua a brillare la tua forza e il tuo sarcasmo, la tua grande
saggezza e soprattutto, il tuo amore per quella Resistenza che ti ha
accompagnato fino all’ultimo dei tuoi respiri. Grazie per avermi preso
per mano ed avermi accompagnato verso il cammino della verità. Per
sempre. A presto Giulietto”.
Sonia Bongiovanni
CIAO GIULIETTO
E così mi hai fatto un altro scherzo. Mi hai sempre detto che avrei dovuto prepararmi a questo momento ma io ti ho costantemente risposto che non sarebbe stato possibile, ami troppo la vita. So che tu vorresti che scrivessi di più ma lo farò fra qualche ora, per riflettere bene, come tu mi hai insegnato.
Sei maestro, padre, amico, mi hai offerto la mano e portato alla maturità intellettuale e spirituale. Sei nella mia anima e lì resti, intrecciato con i pensieri sul mondo e sulla vita.
Sii felice.
Margherita Furlan
È morto il giornalista e politico Giulietto Chiesa: aveva 79 anni
Giulietto Chiesa, giornalista e politico, è morto. La notizia del suo decesso viene data attraverso un post su Facebook dal vignettista Vauro. Chiesa è stato per molti anni corrispondente da Mosca di alcuni giornali e telegiornali italiani: L’Unità, La Stampa, il Tg5, il Tg1 e il Tg3. Negli ultimi anni le sue tesi sono più volte state definite complottiste. Così lo ricorda Vauro: “Giulietto Chiesa è morto. Non riesco ancora a salutarlo. Ricordo i suoi occhi lucidi di lacrime, a Kabul, davanti ad un bambino ferito dallo scoppio di una mina. È morto un uomo ancora capace di piangere per l’orrore della guerra. I suoi occhi sono un po’ anche i miei”.
Caro Giulietto,
hai raccontato la guerra sempre dalla parte degli ultimi. Ci mancherai. Gino.
Gino Strada
Fonte:Antimafiaduemila